Più vagoni, nuove linee e convogli in orario: così il Pirellone spende i soldi dei lombardi

Ferrovienord uguale più treni. Che, attenzione, non è equazione da poco. Anzi, concretamente si traduce in una «risposta pronta ai bisogni di mobilità delle persone e delle imprese» come ben spiega la società di piazza Cadorna. Già, più treni significa sempre meno disagi per gli oltre 53 milioni di passeggeri trasportati sulla rete gestita dalle Nord. E, tanto per capirci, Ferrovienord si declina in poco più 120 stazioni spalmante lungo 300 chilometri di rete su cui, particolare non trascurabile, transitano qualcosa come 800 treni al giorno ovvero nelle ore di punta uno ogni tre minuti in arrivo e partenza da Cadorna. Insomma, è il gruppo Fnm è il principale gruppo integrato nel trasporto e nella mobilità lombarda oltreché il più importante operatore non statale nel settore, dove Regione Lombardia è azionista per il 57 per cento.
Partecipazione che, nel 2007, ha visto Regione Lombardia sostenere Ferrovienord spa con poco più di 301 milioni di euro mentre l’anno successivo, 2008, il contributo è sceso a quota 139 milioni e rotti. Naturalmente, la spiega di una differenza così corposa sta nei fatti, negli impegni presi e poi rispettati dagli assessorati regionali che rispondono a un duplice obiettivo: «Offrire servizi con standard qualitativi sempre migliori», «rispondere alle sfide delle nuove esigenze di muovere persone, beni e informazioni». Virgolettati accompagnati da una gestione efficiente delle risorse disponibili. Ma vediamo, in soldoni, come Ferrovienord hanno saputo tradurre in azioni gli obiettivi ben definiti dall’ente regolatore ossia Regione Lombardia.
Si va da settanta treni finanziati con i fondi regionali e che entro la fine del 2009 saranno tutti in circolazione alla quadruplicazione del binario d’ingresso a Milano che, tra l’altro, i soliti critici avevano definito «iniziativa del tutto inutile» anche se, nella quotidianità dei pendolari, ha fatto scendere la soglia dei ritardi all’1,5 per cento nelle ore di punta. E, ancora, il contributo della Regione nel 2007 è servito alla riattivazione della Saronno-Seregno con l’area saronnese trasformata in nodo di interscambio di importanza regionale, ma anche con quel finanziamento della Regione Lombardia si è pure provveduto alla trasformazione dell’area del comparto P2 di Iseo, all’integrazione delle stazioni Rfi e Ferrovienord di Varese e, infine, altro segno tangibile, all’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica (ad esempio, pannelli fotovoltaici sulle pensiline e sui tetti dei fabbricati gestiti da Ferrovienord).
Nel 2009 si concluderà poi il raddoppio della tratta di Castellanza sulla Milano-Malpensa-Novara così come la fornitura dei nuovi treni, e proseguiranno altri interventi rilevanti, quali la realizzazione delle nuove stazioni di Affori e Bovisio Masciago, il raddoppio della tratta Sacconago-Vanzaghello, l’ammodernamento e il potenziamento della linea Brescia-Edolo.


Chiaro a tutti, dunque, che la linea d’azione del Pirellone è sempre la medesima: azioni per l’efficienza e meno trasferimenti dalla Regione quando l’efficienza è raggiunta (o quasi). Come dire: obiettivo dietro l’angolo perché Ferrovienord possa definirsi un’azienda moderna ed efficiente, in linea con i migliori operatori europei. E grazie alla Regione.

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