Il pianeta delle scimmie killer In India tutti prigionieri in casa

Paura nella capitale: squadre di agenti sguinzagliati in città per scacciare i primati Per motivi religiosi non possono essere uccisi

Il pianeta delle scimmie killer In India tutti prigionieri  in casa

da New Dehli

Dopo alcuni mesi di tregua è di nuovo scoppiata l'emergenza scimmie a New Delhi. A nulla sono serviti i «poliziotti anti scimmia» assunti per liberare la capitale dalla minaccia di migliaia di macachi che popolano i quartieri bene e i palazzi governativi. È da anni che questa piaga affligge gli abitanti della metropoli indiana dove le scimmie sono ancora un'immagine abituale insieme alle mucche, agli elefanti e occasionalmente anche i cobra. Per i turisti stranieri è una piacevole attrazione da Libro della Giungla, ma per le autorità comunali è un incubo.
Lo scorso marzo è intervenuta perfino l'Alta Corte di Delhi che ha dato un ultimatum di tre mesi al Municipio per catturare tutti i macachi e portarli in un parco naturale fuori del centro urbano. Migliaia di primati sono stati «imprigionati» in grandi gabbie con l'aiuto di langur walla, padroni di «langur», una grande scimmia dal muso nero che ha il potere di terrorizzare i suoi simili. Per alcuni mesi, almeno nell'area coloniale dove sorgono il parlamento e i ministeri, sembrava funzionare. I «poliziotti anti scimmia» con i loro animali al guinzaglio facevano la ronda dall'alba al tramonto tenendo alla larga gli "invasori" da case e uffici. Oltre un migliaio di scimmie sono state trasferite dallo scorso aprile nella riserva naturale di Asola da cui però molte sarebbero tornate per cercare cibo in città.
La deforestazione di molte aree periferiche per far posto ai grandi centri commerciali e alle tangenziali in costruzione avrebbe inoltre spinto gli animali verso le zone abitate. Il risultato è che l'invasione dei primati è di nuovo al primo posto tra i problemi urbani di Delhi, una megalopoli da 14 milioni di abitanti, insieme agli incidenti stradali causati dagli autobus e alla paura di attentati terroristici in coincidenza con l'imminente festa induista di Diwali. Tanto più che adesso le scimmie l'hanno fatta veramente grossa. Durante il fine settimana il vicesindaco di Delhi, Sawinder Singh Bajwa, padre di un famoso attore del cinema di Bollywood, è stato attaccato da alcuni macachi mentre si trovava con la moglie sul balcone al primo piano della sua abitazione. Nel tentativo di difendersi ha urtato con la schiena il basso parapetto ed è caduto al suolo. E' morto domenica dopo una lunga agonia. Avrebbe compiuto 55 anni il giorno dopo.
Il tragico incidente ha rinfocolato le polemiche sul fallimento della battaglia comunale contro le scimmie killer. Si ricorda ancora il caso di un macaco impazzito che nel 2004 nel villaggio di Sultanpur uccise un neonato di due mesi e ferì una cinquantina di persone prima di essere catturato dalla polizia. L'anno scorso invece nel campus della Delhi University una scimmia ha quasi staccato a morsi un orecchio di un professore. Neppure i leopardi che ogni tanto fanno delle incursioni nelle periferie di Delhi o Mumbai sono così pericolosi. Mentre è già iniziato lo scaricabarile di responsabilità tra i vari enti comunali, la tragica fine del vicesindaco farà anche ripensare alle strategie di lotta. I "langur" non funzionerebbero più.
Gli abitanti di Savita Vihar, il quartiere a est della capitale dove abitava Bajwa, avevano assunto a tempo pieno un "langur walla" per liberarsi dalle centinaia di macachi che infestavano le vie interne e i giardinetti pubblici. Ma dopo un po' era diventato inefficace perché non riusciva più a impaurire gli animali. Altre soluzioni più radicali sono escluse per motivi religiosi. Nell'olimpo induista la scimmia, raffigurata nel volto del dio Hanuman, gode di sacro rispetto quasi simile alla vacca. Non a caso eserciti di primati vivono e prolificano proprio intorno ai templi della capitale.

E poi ci sono le associazioni animaliste, come quella di Maneka Gandhi, la cognata "ribelle" di Sonia Gandhi, che hanno già organizzato campagne di difesa dei cani randagi che la municipalità vorrebbe eliminare in vista delle Olimpiadi del Commonwealth del 2010.

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