Dopo le regioni rosse per antonomasia - Toscana, Emilia Romagna e Umbria - tocca ad altre due amministrazioni di centrosinistra dare il là a quel piano casa lanciato dal governo che tanto poco piace all'opposizione. Lazio e Puglia, infatti, dopo le aspre critiche arrivate a Silvio Berlusconi accusato d'essere un «cementificatore» decidono di seguire la strada tracciata dal governo.
«Il piano casa della Regione Lazio - dice il governatore Piero Marrazzo - sarà approvato dal Consiglio regionale entro la fine di luglio, dopo il via libera della giunta previsto entro le prossime due settimane». Marrazzo spiega che la logica del provvedimento sarà quella di stimolare la demolizione e la ricostruzione, in modo da qualificare il territorio attraverso premi in cubatura. Il tutto prevedendo anche interventi di edilizia sociale. Secondo il presidente della Regione Lazio, sarà «un grande strumento anticiclico del territorio per riqualificare e dare sicurezza, abbattere dove c'è da abbattere, ricostruire dove c'è da ricostruire, pensando anche ad un nuovo piano energetico di certificazione, ma con vincoli che non diventino ostacoli per chi costruisce e per chi compra». Tra le norme che saranno inserite nella legge in dirittura d'arrivo ci dovrebbe essere la possibilità di demolire immobili costruiti nelle zone demaniali, come quelli edificati in passato a pochi metri dal mare, per realizzarne altri in zone più interne, prevedendo anche in questo caso un premio in cubatura. Ma anche la facoltà di trasformare seconde case non abitate in strutture ricettive turistiche.
Anche la Puglia è sulla stessa lunghezza d'onda, visto che qualche giorno fa è stato pprovato dalla giunta regionale il disegno di legge pugliese in attuazione dell'intesa Stato-Regioni-Enti locali che consente in deroga alle norme urbanistiche l'ampliamento entro il limite del 20 per cento per cento della volumetria esistente per gli edifici residenziali uni-bifamiliari e la demolizione e ricostruzione con premio di cubatura entro il limite del 35 per cento. «Non è compito facile contemperare le esigenze di rilancio dell'edilizia con quelle di salvaguardia dell'incolumità pubblica, dell'ambiente e del paesaggio.
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