Prima pietra per il nuovo "molo C": l’aeroporto di Fiumicino tenta il decollo

Parte la sfida di Adr: fare dello scalo capitolino un maxi "hub" da 50 milioni di transiti all’anno. Il Leonardo da Vinci si avvicina lentamente agli altri grandi scali intercontinentali  europei come Francoforte, Zurigo, Parigi, Amsterdam e Londra

Prima pietra per il nuovo "molo C": 
l’aeroporto di Fiumicino tenta il decollo

Il Leonardo da Vinci si avvicina lentamente agli altri grandi «hub» europei come Francoforte, Zurigo, Parigi, Amsterdam e Londra. Una tappa importante è stata ieri la posa della prima pietra del molo C che, con una superficie totale di 78mila mq, sarà in grado di ospitare più di 5 milioni di passeggeri l’anno. Sarà pronto tra il 2011 e il 2012 e l’investimento previsto è di 195 milioni di euro. Quello inaugurato ieri è solo uno dei sette cantieri in corso a Fiumicino per un investimento totale imponente (85 milioni di euro nel 2007, 150 milioni quest'anno, 1,6 miliardi nel decennio a venire). Tra gli altri, molto importante è quello per il nuovo terminal per i cosiddetti «voli sensibili», quelli per i quali sono in vigore particolari procedure di sicurezza prescritte dagli organi istituzionali. La struttura, ubicata nell’ex aerostazione merci Adr completamente ristrutturata, entrerà in funzione a maggio e ospiterà le partenze dei voli dei vettori americani concentrati soprattutto dalle 6 alle 15, liberando così dall’attuale congestionamento parte del Terminal C. Gli altri cantieri riguardano un secondo sistema di smistamento bagagli Bhs, l’impianto di cogenerazione, che entro quest’anno consentirà allo scalo di essere energeticamente autosufficiente, la seconda torre uffici e la manutenzione e l’ammodernamento di impianti e arredi nelle tre attuali aerostazioni. Lavori che consentiranno al Leonardo da Vinci di avvicinarsi ai più importanti scali europei. I numeri del resto già ci sono: quattro piste per i decolli e atterraggi, una delle quali, la numero 1, i cui lavori di ammodernamento sono in fase di ultimazione per renderla in grado di accogliere gli Airbus A380, i giganti dell’aria; ben quattro terminal (A, AA, B, C) riservati ai voli nazionali, internazionali e intercontinentali. Senza contare che l'aeroporto dal 2005 opera con piste per atterraggi strumentali di precisione di categoria III B (sistema Ils). Peraltro, dal febbraio 2007 sono iniziati i lavori per un ulteriore adeguamento riguardo gli aiuti visivi luminosi a terra: in tal modo si passerà dai 10 movimenti attuali in caso di fittissima nebbia, ai 30 futuri. L’idea è quella di fare di Fiumicino entro dieci anni un «hub» da 50 milioni di passeggeri l’anno. «L’Italia - ha detto il presidente di Aeroporti di Roma Fabrizio Palenzona - ha assoluto bisogno di una grande infrastruttura che funzioni al meglio e recuperi un arretrato spaventoso accumulatosi negli ultimi anni».

Condizioni necessarie, sottolinea però Palenzona, sono «uno sviluppo adeguato delle vie di accesso all’aeroporto, che sembra la scommessa più difficile» e «un contesto regolatorio e tariffario certo, in grado di garantire adeguati sviluppi sul piano tariffario. Sono omai sette anni che il sistema è fermo e questo non è più accettabile».

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