Pirellone, Zanello verso la presidenza

Marcello Chirico

Al Pirellone stanno per iniziare le «pulizie d’estate», con mani di bianco già programmate sia per la giunta che per il consiglio. Il rimpasto amministrativo, per adesso, rimane in stand-by, poiché l’intenzione di Formigoni sembrerebbe quella di metterlo in atto dopo il referendum sulla devolution, mentre è entrata già nel vivo la corsa alla sostituzione di Attilio Fontana (neo sindaco di Varese) alla presidenza del parlamentino lombardo. Carica spettante alla Lega e per la quale si sono già aperti i giochi all’interno del Carroccio.
Ettore Albertoni, indicato come miglior candidato possibile alla seconda carica istituzionale della Regione anche da parte del resto della Cdl, ha comunicato nei giorni scorsi alla segreteria federale che preferirebbe continuare il proprio lavoro come assessore alla Cultura e si è così automaticamente escluso dal toto-presidenza. Poltrona che non interessa nemmeno alla consigliera Rosy Mauro, mentre non sarebbe gradito agli altri partiti della maggioranza (An in primis) il vice-capogruppo leghista Stefano Galli.
Restano quindi in corsa l’assessore alla sanità Alessandro Cè e il capogruppo Massimo Zanello, con quest’ultimo nettamente favorito sul primo più che mai intenzionato a restare al proprio posto, a maggior ragione dopo aver appena elaborato il nuovo piano socio-sanitario 2006-08 (già approvato dalla giunta e ieri licenziato pure dalla commissione sanità). A dire il vero a spingere parecchio sul suo nome sarebbe stato proprio il governatore in persona, con l’avallo dello stesso Umberto Bossi, ma l’interessato appare poco incline al cambio di mansioni.
Cosa che invece interesserebbe molto a Zanello, stufo del ruolo di capogruppo e desideroso di novità.

La sua eventuale (e molto probabile) elezione alla presidenza metterebbe fine ai dissapori venutisi a creare tra lui e la dirigenza del partito dopo la mancata riconferma come assessore: il Carroccio lo incolpava di essere stato poco incisivo alle Attività Produttive e questo gli ha dato molto fastidio. Proporlo ora come presidente del Consiglio risistemerebbe i rapporti.

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