Il pm: «Sono pronti a riparare al loro gesto»

Ingrascì: «I giovani hanno reagito bene» I genitori: «È già iniziato il recupero»

Enrico Lagattolla

«I ragazzi hanno reagito molto bene, e appaiono molto disponibili a mettersi subito al lavoro». Pochi minuti dopo le 18 il procuratore della Repubblica Giovanni Ingrascì esce dal tribunale dei Minori. Il giudice per le udienze preliminari Anna Poli ha appena accolto la sua richiesta di «messa alla prova» per i cinque studenti che nella notte tra il 16 e il 17 ottobre scorso allagarono il Parini. Un anno a disposizione dei servizi sociali, dodici mesi da spendere per la collettività.
«Il contenuto della messa alla prova disposta oggi - continua il pm - è molto importante perché è riparativo: a un’azione antisociale corrisponde un’adeguata risposta da parte della giustizia minorile».
Il verdetto è arrivato dopo due ore di camera di consiglio. Seduti in prima fila, uno accanto all’altro, i cinque imputati hanno ascoltato la lettura del dispositivo «in silenzio e tranquilli». «Sono pronti a riparare al loro gesto».
«La difesa pretendeva una durata minore di qualche mese - aggiunge il procuratore -, dicendo che praticamente la messa alla prova era già cominciata di fatto da novembre».
Dalla fine di novembre, infatti, i ragazzi e i loro genitori hanno partecipato a diversi incontri con psicologi e assistenti sociali che lo stesso procuratore, ieri, ha definito «positivi». «Gli studenti - commenta il pm -, hanno cominciato già un percorso di responsabilizzazione».
«La vera messa alla prova - dice invece uno dei genitori - è cominciata il giorno in cui hanno scritto quella lettera». La lettera di confessione, le scuse ai compagni di scuola, l’assunzione di responsabilità. O ancora, «la vera messa alla prova è iniziata quando abbiamo cercato un’altra scuola pubblica per i ragazzi - aggiunge uno dei padri presenti in tribunale - e tutti ci hanno sbattuto la porta in faccia. Ci siamo sentiti come appestati».
I cinque giovani, ora, dovranno portare avanti un programma di «lavori socialmente utili che saranno individuati dai servizi sociali in riferimento stretto e mirato alla personalità di ciascun ragazzo».

Ai protagonisti di questa vicenda sarà data la possibilità di «avanzare proposte». Si tratterà di «un qualche tipo di attività sociale che riguardi l'assistenza, la protezione civile» e anche di «qualcosa che riguardi il rapporto con la scuola», a partire da «impegni con i compagni».

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