Pneumatici

BarcellonaLa prima generazione Pirelli Scorpion nasceva nel 1997. Radiale di elevata versatilità prestazionale, lo Scorpion era stato progettato per rispondere alla crescente domanda di elevate qualità dinamiche dall’onda montante del Suv di potenza sempre più elevata. Alla Pirelli ci pensarono per primi e fu un successo. Tredici anni dopo la Bicocca ha ripensato la gamma Scorpion in chiave ecologica: Scorpion Verde, appunto. Si direbbe che ancora una volta la direzione di Pirelli Tyre sia riuscita a battere sul tempo la concorrenza, anticipando la domanda da parte di tutta una categoria di automobilisti che nel Suv trovano la giusta risposta alle esigenze di utilizzo dell’auto, di sicurezza, versatilità e gratificazione. Scorpion Verde è stato concepito dal team tecnico guidato da Maurizio Boiocchi partendo dal Cinturato P6 e P7, la nuova famiglia di radiali di alte prestazioni e basso impatto ambientale con cui Pirelli ha dato l’avvio alla generazione «Green Performance». Dell’esperienza sviluppata con la gamma Cinturato, il nuovo Scorpion Verde ha condiviso le avanzate metodologie di calcolo strutturale e quelle relative allo sviluppo e ottimizzazione del disegno del battistrada, assistito da simulazioni computerizzate per mezzo di modelli matematici. E ovviamente anche i nuovi materiali, utilizzati per la costruzione delle tele e della cinture che formano la carcassa, e le mescole di nuova formulazione su cui imprimere il disegno del battistrada.
Il risultato l’abbiamo verificato attraverso una serie di prove sulla pista di Idiada, in Cataluñia, dove sono presenti anche laboratori strumentali, quali una camera semi-anecoica (per la rilevazione del rumore di rotolamento) e banchi a rulli su cui è possibile misurare, con precisione, l’attrito che si sviluppa tra pneumatico e selciato. Sul tracciato stradale abbiamo testato Pirelli Scorpion Verde installato su una Volvo Cx60 turbodiesel, una delle migliori rappresentanti della categoria Suv-Crossover. Guidando con piglio sportivo su strade di campagna tortuose e dall’asfalto problematico, abbiamo potuto constatare la grande precisione di risposta allo sterzo che Scorpion Verde genera grazie alla struttura.
Tenuta e stabilità su asciutto sono semplicemente eccezionali, come la capacità di assicurare la massima aderenza anche su fondo bagnato, con decelerazioni micidiali in frenata, e controllando in modo assoluto l’aquaplaning (su pista affogata sotto 6 mm di acqua) fino a oltre 110 orari, grazie alla capacità di espellere ben 41 litri di acqua al secondo. A 90 all’ora. Il tutto con una riduzione di 1 decibel (-30% del rumore percepito) della emissione sonora generata dal rotolamento, e del 20% della resistenza al rotolamento.

A quest’ultimo valore corrispondono riduzioni dei consumi tra il 2,5 e il 3,9%, secondo il tipo di tracciato. Rispetto al predecessore, Scorpion Verde, infine, pesa il 10% in meno e nella composizione della mescola non sono presenti oli aromatici «pesanti» che, quindi, non vengono liberati nell’aria.

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