Come il Berlusconi del 1994 che annuncia la discesa in campo, Guido Podestà lancia con un video la sua candidatura alla guida del Pdl provinciale in vista del congresso di domenica prossima.
"La grande Milano è il territorio che amo e che conosco", esordisce il presidente della Provincia che sostiene la necessità per il territorio di una "conduzione esperta, capace, piena di energie in grado di far ripartire il partito che in questi mesi ha mostrato un encefalogramma piatto".
"Dopo la sconfitta di Milano che per tanti aspetti ci siamo voluti e meritati non è più esistito il partito. L’unica azione che ricordo in questi mesi è l’azione dei giovani che hanno attivato la rabbia dei cittadini contro l’Area C", ha fatto autocritica Podestà.
Che poi tra gli altri temi sollevati, ha ricordato quello della legalità ("l’asticella deve essere alzata"), la "capacità e qualità di ascolto rispetto ai bisogni del territorio", il "riconoscere il valore della militanza", l’uso delle nuove tecnologie per coinvolgere i giovani.
Podestà definisce il suo un "atto d’amore nei confronti del nostro partito, perché i congressi non siano finti ma veri, laddove si confrontano idee e programmi".
Il congresso provinciale milanese del Pdl, in programma domenica prossima a Pero, vedrà due liste contrapposte spinte rispettivamente dal coordinatore regionale Mario Mantovani e dal presidente della Provincia ed ex coordinatore Guido Podestà.
A quest’ultimo non piaceva l'idea di un candidato unico auspicata dall’ex sottosegretario, da qui la scelta di sfidare il "correntone" che raccoglie i sostenitori di Roberto Formigoni e tanti ex An. Nella lista di Podestà ci saranno nove sindaci del Milanese e il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dapei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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