La polemica pro Pal ora colpisce persino la Madonna

Da oggi su Netflix, arriva Storia di Maria, che dovrebbe, sulla carta, raccontare la nascita della Madonna fino a quella di suo figlio, Gesù e la persecuzione di Erode

La polemica pro Pal ora colpisce persino la Madonna
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Dalla Madonna femminista a quella eretta a simbolo della rivolta pro Palestina. Maria, madre di Gesù, al cinema, ultimamente, viene tirata per la tunica come portavoce delle proprie tesi, in questa epoca di «politically correct», non a caso una sorta di religione sì, ma politica. Già, nel recente Il Vangelo secondo Maria, c'è toccato sentire la Santa Vergine pronunciare la frase: «Maledetta la legge che è fatta per i maschi e Yahve che mi ha fatto femmina». Ovvero, una Maria in versione femminista ante litteram, simbolo della lotta al patriarcato, ma tant'è. Da oggi, invece, su Netflix, arriva Storia di Maria, uno dei titoli di punta del Natale della piattaforma streaming, che dovrebbe, sulla carta, raccontare la nascita della Madonna fino a quella di suo figlio, Gesù e la persecuzione di Erode (Anthony Hopkins sopra le righe). È bastato il solo trailer per far inalberare, sui social, i filopalestinesi. La sua colpa? Che ad interpretare la Madonna sia Noa Cohen, una israeliana. «Non potevano prendere un'attrice palestinese?» si chiedono. Il sito The New Arab ha raccolto alcuni commenti feroci, in particolare apparsi sulla piattaforma X, dove in diversi hanno espresso il loro malcontento, anche per «la mancanza di rappresentanza araba e palestinese». Con frasi del tipo «C'è qualcosa di profondamente offensivo nell'avere un attore israeliano che interpreta Maria, la madre di Gesù, mentre Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi». Il regista DJ Caruso ha spiegato che «ritenevamo importante che la maggior parte del nostro cast principale venisse selezionata da Israele in modo da garantire l'autenticità del progetto».

Autenticità? Ora, a parte che su dove sia nata Maria, che era ebrea, non vi è certezza, ma realmente ci si può inalberare per rivendicare i diritti di un simile film, che, altro che religioso, sembra più un survival thriller? Dove la Madonna salta giù da un tetto, sale su un cavallo con il bambino in braccio e attraversa, al galoppo, illesa, un muro di fiamme? Dove Giuseppe (qui, in versione giovane e attraente piacione) la difende, spada in mano, ammazzando il capo dei soldati di Erode come un Arnold Schwarzenegger qualsiasi? Dove Maria deve fuggire, tra le vie di Gerusalemme, perchè la vogliono lapidare, aiutata da Giuseppe, rincorsi da una torma di inseguitori? Dove un locandiere dice a Giuseppe, in cerca di alloggio, che è tutto esaurito, non per il censimento, ma perché «Un bambino nascerà a Betlemme... il Messia», facendogli spoiler? Qui, al massimo, chi dovrebbe infuriarsi sui social è la sola Maria, «historically incorrect».

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