I finiani sbandano in vista del rettilineo finale. La macchina messa in piedi da Gianfranco Fini non tiene la strada, sballottata dalle sue contraddizioni. Ieri ci sono stati nuovi, autorevoli ritorni a casa di pidiellini che avevano aderito al Fli. E sui siti vicini al presidente della Camera il senso di smarrimento è forte. «Stiamo facendo ridere l'Italia», scrivono i fans della prima ora commentando la frenata politica contenuta nel videomessaggio che Fini ha affidato l'altra sera alla rete di internet. Ma a rovinare il ritrovato ottimismo della maggioranza ecco scoppiare il caso Mara Carfargna. La ministra ha fatto sapere di essere pronta a dimettersi dall'incarico e dal partito. Il motivo? Un mix tra politica e gossip. Sullo sfondo ci sono divergenze di vedute con il Pdl sulla gestione dei rifiuti in Campania (la sua regione) e il sospetto di una eccessiva vicinanza con ambienti finiani, in particolare con il capogruppo alla Camera Italo Bocchino, campano pure lui. Una amicizia, quest'ultima, che alcuni colleghi di partito (Mussolini, altra campana, in testa) stanno trasformando in un pettegolezzo.
Ci mancava solo la faida napoletana a tinte rosa a completare i problemi del Pdl. Donne contro donne, donne su una crisi di nervi, uomini che giocano con la politica e sugli equivoci personali. Un clima di sospetti alimentato dal fatto che Mara Carfagna nelle ultime settimane non si è certo esposta in prima linea a difendere Silvio Berlusconi e la sua maggioranza né si è premurata di smentire con forza i veleni che già da tempo venivano fatti circolare nei palazzi della politica.
Berlusconi è preoccupato forse più di questa vicenda che delle motivazioni della sentenza Dell'Utri (condanna in secondo grado per associazione esterna mafiosa) rese note ieri sera con sospetta scelta di tempi. I giudici infatti escludono (e per questo assolvono il senatore) che la nascita di Forza Italia sia stata inquinata dalla mafia. Ma sostengono che ci sono sufficienti indizi per sostenere che Dell'Utri si adoperò con Cosa nostra per garantire la protezione fisica dell'allora imprenditore capo di Fininvest.
Una sconfitta definitiva per i sostenitori della teoria del patto tra cosche e Stato garantito da Berlusconi. Una speranza per chi vuole vedere comunque Dell'Utri al gabbio. Auspicio che deve però ancora fare i conti con l'ultimo verdetto, quello della Cassazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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