
La debolezza economica nell'area euro si sta rivelando "più persistente di quanto ci aspettavamo" e "la ripresa trainata dai consumi non c'è stata". Lo ha dichiarato il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, intervenendo in streaming al comitato esecutivo dell'Abi. Panetta ha evidenziato come, dopo "due trimestri di crescita nulla nell'area euro e di tensioni nel settore manifatturiero, l'occupazione inizi a dare segnali di indebolimento".
"L'andamento dell'inflazione verso il 2% e il ritorno al livello che per la Banca centrale europea indica la stabilità dei prezzi è in atto, l'inflazione si sta riducendo", ha affermato Panetta. Tuttavia, ha messo in guardia sui "nuovi rischi per l'energia" emersi nelle scorse settimane, sottolineando come il rischio principale resti legato a "l'economia che non cresce".
I problemi dell’automotive
"Il comparto dell'auto" ha "un problema strutturale" che va al di là "dell'ingresso massiccio di produttori, soprattutto dalla Cina", ha affermato il governatore. Secondo Panetta", c'è il calo della domanda di auto al centro difficoltà dell’industria, le nuove immatricolazioni sono inferiori al passato” perché “anche con l'arrivo di auto a prezzi più bassi la domanda resta contenuta, forse c'è anche incertezza sul futuro dei motori a benzina”.
"Segnali di carenza di credito per le Pmi"
Panetta ha poi acceso i riflettori sui primi segnali di "carenza di credito in Italia, soprattutto per le Pmi", pur precisando che la principale causa di questa "persistente riduzione" risiede nella debolezza della domanda da parte delle imprese. "Quando c'è una persistente, prolungata riduzione del credito, dobbiamo essere più attenti, anche se la questione è la debolezza della domanda, nulla di patologico", ha spiegato il governatore.
"Il calo persistente riguarda in particolare le piccole imprese che in termini di occupazione sono importanti". Panetta ha inoltre attribuito la scarsa domanda di credito anche all'azione della Bce, che "negli ultimi anni, con operazioni di finanziamento mirato, ha stimolato l'offerta di credito forse con qualche eccesso che va riassorbito e quindi la contrazione del credito è meno anomala".
"Semplificazione normativa senza deregolamentazione"
Rispondendo alla sfida della deregolamentazione lanciata dagli Stati Uniti, Panetta ha sottolineato come l'Europa possa reagire puntando sulla "semplificazione" nel settore finanziario. Ha rivelato di aver inviato una lettera alla Commissione Europea, "assieme ad altri colleghi, per suggerire che è il momento della semplificazione, non significa deregolamentazione ma fare una valutazione complessiva per valutare se non ci sia un eccesso di carico normativo".
Panetta ha insistito sul fatto che una semplificazione delle regole nell'Ue è auspicabile ma "non vuol dire deregolamentazione, non vuol dire ridurre i cap e i ratios" delle banche sul capitale, bensì "fare una valutazione complessiva delle norme per valutare se non vi sia un eccesso di carico normativo".
"Criptovalute: attenzione ai rischi per il sistema bancario"
Panetta ha infine messo in guardia sui rischi associati al mondo delle criptovalute: "I disastri che fino a ora sono accaduti nel mondo delle criptovalute non hanno toccato le banche, perché questi due mondi sono stati, secondo me, saggiamente tenuti separati, ma non possiamo dare per scontato che questo succeda anche in futuro".
Ha inoltre criticato
l'approccio della nuova amministrazione Trump, evidenziando che "la parola d'ordine è deregolamentare, rimuovere lo stigma che vi era alle criptoattività e non frapporre vincoli all'operatività degli intermediari finanziari".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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