Crescita sopra le aspettative per l’economia italiana. Lo certifica l’Istat nell’ultima indagine sul pil e l’indebitamento della Pubblica amministrazione pubblicata venerdì mattina insieme ai dati dell’inflazione e dell'occupazione. Il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,9% grazie soprattutto alla domanda nazionale al netto delle scorte. Si tratta di una percentuale di poco superiore alle previsioni della Nadef, che aveva stimato lo 0,8% di crescita nel 2023.
Risultato opposto per il rapporto deficit-pil: nell’ultimo anno ha raggiunto il 7,2%, ma la Nadef aveva calcolato il 5,3%.
Duro il commento del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che punta il dito contro l’ingombrante eredità del Superbonus voluto dai governi precedenti. "I numeri – ha detto il titolare del Mef – ci dicono che l'emorragia dell'irresponsabile stagione del superbonus ha avuto un effetto pesante sul 2023, andando purtroppo oltre le già pessimistiche prospettive". Ma nei prossimi anni, promette il titolare del dicastero di via XX Settembre, cambierà tutto. "Con la non semplice chiusura – aggiunge – di quella stagione, la finanza pubblica dal 2024 intraprende un sentiero di ragionevole sostenibilità".
Buone notizie arrivano dal rapporto debito-pil: negli scorsi 12 mesi il debito
pubblico nazionale si è ridotto dal 140,5% al 137,3% a fronte di una previsione del 140,2%. In lieve miglioramento il saldo primario, ora a -70.864 milioni di euro. Infine, resta invariata la pressione fiscale, pari al 42,5%.
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