S&P alza il rating dell'Italia. Giorgetti: "Premiata serietà del governo"

Economia diversificata, riserve di risparmio e prospettive stabili bilanciano le criticità legate all'elevato debito pubblico e alle sfide demografiche

S&P alza il rating dell'Italia. Giorgetti: "Premiata serietà del governo"
00:00 00:00

La notizia arriva pochi minuti prima delle 23.00: l'agenzia Standard and Poor alza il rating dell'Italia portandolo da BBB a BBB+. L'outlook è stabile. In un comunicato dell'agenzia di rating si legge che "le prospettive stabili bilanciano i punti di forza fondamentali del credito italiano, la sua economia diversificata, le riserve di risparmio del settore privato e l'appartenenza all'Unione economica e monetaria (Uem) con le sue debolezze creditizie, vale a dire gli elevati livelli di debito pubblico e le sfide demografiche".

"Il giudizio di S&P premia la serietà dell’approccio del governo italiano alla politica di bilancio. Nel clima generale di incertezza, prudenza e responsabilità continueranno a essere la nostra linea di azione", afferma il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

S&P stima che il pil dell'Italia "decelererà allo 0,6% nel 2025, leggermente al di sotto dello 0,7% dello scorso anno. Questa performance modesta - sottolinea S&P - riflette l'impatto dei dazi statunitensi sulle esportazioni manifatturiere italiane e il freno dovuto all'elevata incertezza politica globale sia sulla domanda dell'Eurozona che su quella interna, colpendo insieme la crescita economica di circa lo 0,3%-0,4%". Questa crescita "rileva inoltre la persistente debolezza del settore delle costruzioni, in quanto la scadenza dei crediti d'imposta per l'edilizia abitativa frena gli investimenti immobiliari residenziali, solo parzialmente compensati dai progetti infrastrutturali finanziati dall'Ue. La crescita economica dovrebbe aumentare lentamente nel 2026 all'1,0%, sostenuta dall'accelerazione degli investimenti nell'Ue e dalla ripresa dell'eurozona, ma ancora appesantita dalle tensioni commerciali". L'Italia, rileva ancora S&P, "è destinata a registrare avanzi primari nel periodo 2025-2028, il che le consentirà di ridurre il suo disavanzo" che dovrebbe ridursi nel 2026-28. "Sebbene il disavanzo di bilancio sia destinato a scendere al di sotto del 3% del pil entro il 2027, in calo rispetto al 3,4% del 2024 e al 7,2% del 2023, il debito pubblico dovrebbe salire al 139% del pil nel 2028, rispetto al 134% del 2024. Ciò riflette il trattamento contabile del Superbonus".

La decisione dell'amministrazione statunitense di sospendere per tre mesi i dazi del 20% annunciati sui beni dell'Ue e di imporre un 10% più moderato significa che le ripercussioni sull'economia italiana "sarà gestibile" e "parzialmente ammortizzato dall'accelerazione degli investimenti pubblici e dallo stimolo fiscale tedesco".

L'agenzia di rating spiega che prenderà "in considerazione la possibilità di abbassare i rating se le posizioni economiche, esterne e di bilancio dell'Italia dovessero deteriorarsi ben oltre le nostre attuali previsioni. Ciò potrebbe verificarsi, ad esempio, se lo shock commerciale in corso causato dai dazi statunitensi minasse in modo significativo la fiducia dei consumatori e delle imprese, nonché la bilancia dei pagamenti e le posizioni di bilancio dell'Italia". Al contrario, sottolinea S&P, "aumenteremmo i nostri rating se l'Italia continuasse a ridurre il proprio disavanzo di bilancio, portando il debito pubblico in rapporto al pil su una solida traiettoria discendente, o se la crescita economica potenziale migliorasse in modo sostenibile oltre l'1% sulla scia delle riforme volte ad affrontare le sfide economiche strutturali dell'Italia".

La revisione del rating, spiega ancora l'agenzia di rating, "riflette il miglioramento delle riserve

economiche, esterne e monetarie dell'Italia in un contesto di crescenti venti contrari a livello globale e i graduali progressi compiuti nella stabilizzazione delle finanze pubbliche dall'inizio della pandemia".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica