Decisione storica di Trump: bitcoin dentro la riserva strategica Usa

Bitcoin torna sopra 90.000 dollari. Il presidente Usa: "Farò in modo che gli Stati Uniti siano la capitale mondiale delle criptovalute"

Decisione storica di Trump: bitcoin dentro la riserva strategica Usa
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Criptovalute in gran spolvero, dopo l’annuncio del presidente americano Donald Trump sulla volontà di creare una riserva strategica degli Stati Uniti basata su asset digitali come Bitcoin ed Ethereum (ma non solo). Ieri in un post pubblicato su Truth Social, Trump ha dichiarato che intende creare una riserva strategica di criptovalute che “eleverà questo settore critico dopo anni di attacchi corrotti da parte dell’amministrazione Biden”, facendo così seguito alle promesse lanciate in campagna elettorale. Con la firma di un ordine esecutivo sulle risorse digitali, il presidente americano ha incaricato le autorità competenti (Presidential Working Group) di definire i parametri della riserva con un chiaro obiettivo: "Farò in modo che gli Stati Uniti siano la capitale mondiale delle criptovalute", ha scritto. Tra le valute digitali, la riserva strategica includerà le due grandi, Bitcoin ed Ethereum, oltre che Ripple (XRP), Solana e Cardano.

L’annuncio ha innescato nel fine settimana un rimbalzo poderoso nel mercato delle criptovalute. Il Bitcoin è salito del 10%, tornando sopra i 90.000 dollari a 94.343,82 dollari, dopo il calo sotto gli 80.000 dollari, l’Ether ha guadagnato il 13% risalendo in area 2.500 dollari. Ripple (XRP) è balzato del 33%, SOL di Solana del 25% e ADA di Cardano ha segnato un impressionante +60%. Oggi i guadagni si sono ridimensionati, con le principali criptovalute che mostrano delle performance negative.
Al di là della reazione sul mercato, l’annuncio di Trump rappresenta una importante svolta nella politica statunitense, che sta iniziando a considerare le criptovalute come un’opzione legittima per la diversificazione delle riserve finanziarie. Importante, inoltre, l’uso del termine “riserva”, che suggerire un approccio più dinamico, con acquisti regolari, anziché “scorta”, che invece implica la mera detenzione di valute digitali senza troppe transazioni (acquisti o vendite).

"Assisteremmo a una trasformazione degli Stati Uniti da ente che si limita ad accumulare e riallocare beni sequestrati dal suo Dipartimento di Giustizia a un player di mercato attivo, che può anche fare degli acquisti sul mercato, creando un aumento strutturale della domanda che si riverserà sul prezzo degli asset in modo teoricamente permanente", ha spiegato Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares, emittente di prodotti quotati in Borsa legati alle criptovalute. Possibili benefici anche sul fronte della volatilità, “che potrebbe ridursi grazie all’arrivo di un investitore tanto solido, e della regolamentazione”. Senza contare che la mossa di Trump potrebbe spingere anche altre nazioni ad adottare una normativa che regolamenti, e non escluda, l’accesso al mondo cripto.

Già pochi giorni dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, Trump aveva firmato un ordine esecutivo per trasformare gli Stati Uniti nella “capitale mondiale delle cripto”, creando un gruppo di lavoro che ha, tra gli altri obiettivi, anche quello di valutare la creazione di una riserva strategica basata su asset digitali.

Ulteriori dettagli

sulla riserva e sull’approccio dell’amministrazione Trump potrebbero arrivare venerdì 7 marzo, quando è in programma il primo Crypto Summit alla Casa Bianca a cui parteciperanno fondatori, Ceo e protagonisti del mondo crypto.

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