
Audizioni sul dl Bollette in commissione Attività produttive della Camera. Se da un lato gli operatori del settore hanno apprezzato il passo avanti del governo per affrontare l’emergenza energetica, dall’altro emergono richieste pressanti per soluzioni strutturali capaci di garantire stabilità e competitività a lungo termine.
Confindustria ha accolto positivamente l’attivazione dei 600 milioni di euro per la compensazione dei costi indiretti Ets nel 2025, ma ha sottolineato alcune criticità. «Per quanto riguarda le imprese, con questo decreto finalmente è divenuto operativo lo stanziamento di 600 milioni per la compensazione dei costi indiretti Ets per il 2025, che conferma quanto era stato già previsto lo scorso anno» ha dichiarato Marco Ravazzolo, direttore Politiche dell’Ambiente. Tuttavia, ha evidenziato che «diversi settori manifatturieri energivori soggetti alla normativa Ets sono esclusi da questa compensazione per via di una normativa europea restrittiva», citando ceramica, cemento, vetro, chimica e fonderie.
Confindustria ha inoltre evidenziato che l’Italia si trova nuovamente nella morsa dei rincari energetici a causa dell’assenza di interventi strutturali. A febbraio 2025, il prezzo dell'energia elettrica in Italia è stato di 150,36 euro/MWh, il più caro d'Europa. Analogamente, il gas naturale si è attestato su un valore di circa 53 euro/MWh, con uno spread di 2 euro rispetto al mercato olandese (Ttf). Per affrontare queste criticità, Confindustria propone lo sviluppo di contratti di acquisto a lungo termine, maggior controllo sul mercato e incremento della produzione nazionale di metano e biometano.
Sull’azzeramento temporaneo degli oneri generali di sistema, Confindustria ha espresso riserve: «La transitorietà della misura, unita ad una ristretta platea di beneficiari, non permette di esprimere una valutazione pienamente positiva». La richiesta è di estendere il beneficio anche alle Pmi allacciate in media tensione, considerate «il cuore pulsante del nostro tessuto produttivo».
Inoltre, ha suggerito di ampliare il perimetro delle aree idonee per gli impianti fotovoltaici, includendo siti di bonifica, zone industriali e cave, per accelerare la transizione energetica senza erodere il suolo agricolo. Sul fronte delle misure strutturali, Confindustria auspica che il Gse possa stipulare contratti di cessione a lungo termine con le imprese, promuovendo così un mercato più stabile e competitivo.
Elettricità Futura ha accolto con favore il decreto, lodando l’Energy Release ma auspicando interventi strutturali: «Va sbloccato il permitting di 120 Giga di impianti già presenti» ha sottolineato il presidente Gianni Vittorio Armani, suggerendo anche contratti a lungo termine per la cessione dell’energia prodotta. Ha inoltre proposto la contrattualizzazione dell’energia rinnovabile prodotta da impianti a fine ciclo-vita con programmi di revamping, oltre a misure di incentivazione per i biocarburanti destinati alla produzione elettrica.
Dal canto suo, Eni Plenitude ha sottolineato l’importanza di distinguere tra vulnerabilità e povertà energetica, per calibrare meglio i bonus sociali"A nostro avviso è opportuno - e il bonus sociale in questo senso può essere una chiave di intervento importante - distinguere fra vulnerabilità e povertà energetica. Sappiamo- ha sottolineato il responsabile Affari regolatori Michele Pizzolato- che la categoria pivotale che distingue questi due universi sono i clienti over 75. Data ovviamente la possibilità strutturalmente limitata di intervenire su questi clienti, è opportuno distinguere fra interventi che vanno a vantaggio dei clienti in povertà energetica rispetto invece a clienti over 75 che possono sicuramente necessitare di tutele, ma non necessitano ipso facto di tutele di prezzo: possono necessitare di tutele più contrattuali e di corretta contrattualizzazione che di tutele di prezzo". Pizzolato ha ricordato che «Arera è già dotata di ampi e adeguati poteri sanzionatori», invitando a valutare con attenzione eventuali modifiche.
Dal fronte delle utility, Utilitalia ha apprezzato il provvedimento, ma ha suggerito interventi più incisivi nel breve termine: «Si sarebbe potuta riproporre una riduzione dell'Iva al 5% sulle forniture di gas naturale» ha affermato il direttore Affari istituzionali Damiano Ruffini, aggiungendo che una sospensione temporanea degli oneri di sistema avrebbe «abbattuto direttamente il costo delle bollette».
Gas Intensive ha invece segnalato l’urgenza di misure specifiche per l’industria gasivora: «L’entità di questi rincari non è sostenibile per le imprese italiane», ha spiegato il presidente Aldo Chiarini, lamentando l’assenza di interventi ad hoc. La proposta è di una “gas release” sul modello dell’Energy Release, accompagnata da una regolazione del mercato che elimini lo spread tra Psv e Ttf, con un beneficio stimato di «1,3 miliardi di euro l’anno per consumatori industriali e famiglie».
L’Alleanza per il Fotovoltaico ha rimarcato che per affrontare in maniera definitiva il problema del costo elevato dell’energia, è indispensabile che il provvedimento venga integrato con interventi strutturali che rafforzino lo sviluppo delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico su larga scala. Solo così si potrà mitigare l’impatto del caro bollette e favorire la transizione verso un sistema energetico sostenibile, competitivo e resiliente. L’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, in primis solare, può ridurre i costi dell'energia, aumentare l'indipendenza dalle fonti fossili e contribuire alla stabilizzazione dei prezzi nel lungo periodo, favorendo una transizione energetica verso basse emissioni di carbonio. “Mentre le misure d’emergenza offrono un sollievo temporaneo, la vera risposta alla crisi energetica passa per interventi strutturali. Il fotovoltaico utility-scale è una leva strategica per abbattere i costi dell’energia, ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e stabilizzare i prezzi nel lungo periodo”, ha dichiarato Filippo Fontana, portavoce di Alleanza per il Fotovoltaico in Italia.
Infine, il ministro dell’Ambiente e della
Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha anticipato l’arrivo di un emendamento per «evitare la saturazione virtuale delle reti elettriche», confermando l’impegno del governo per affinare ulteriormente il provvedimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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