Forza Italia, oggi la "Giornata dell'Economia". Tajani: "Nessun aumento di tasse"

Il segretario azzurro precisa: “Parole di Giorgetti mal interpretate”. Poi sul governo: “Resteremo cinque anni, se ne facciano una ragione”

Forza Italia, oggi la "Giornata dell'Economia". Tajani: "Nessun aumento di tasse"
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Appuntamento milanese per Forza Italia. Questa mattina, all'auditorium Testori di Palazzo Regione Lombardia, si è tenuta la "Giornata dell'economia" organizzata dai gruppi parlamentari azzurra. Tra i temi sul tavolo, l'agricoltura, l'energia, la competitività, le Pmi, l'artigianato, il commercio, la pubblica amministrazione, il fisco, l'innovazione e la ricerca, mentre tra i relatori - oltre i volti di spicco del mondo FI - anche il presidente Coldiretti Ettore Prandini, il presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti e l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. Grande attesa per l'intervento del vicepremier Antonio Tajani, che ha lanciato segnali significativi in vista della manovra: non ci sarà alcun aumento di tasse.

"Giorgetti è stato mal interpretato nelle parole dell'altro giorno", ha esordito il ministro degli Esteri nel suo intervento alla "Giornata dell'economia": "Non vuole aumentare le tasse, noi siamo fermissimi, ma nessuno nel governo nè Lega nè FdI vuole aumentare le tasse, è una frase che qualcuno ha strumentalizzato". A proposito di governo, Tajani ha ribadito che resterà in carica per tutti e cinque gli anni: "Se ne facciano una ragione tutti. Staremo al governo per cinque anni e io spero che se le cose andranno come stanno andando adesso vinceremo le prossime elezioni e governeremo altri cinque anni". Tajani ha dedicato un passaggio del suo intervento ai giganti del web, rimarcando che questi le tasse le devono pagare e non possono essere esenti dal pagamento delle tasse: "Loro pagano un decimo di quello che pagano le imprese normali, non è giusto. Anche qui bisogna compiere passi in avanti per rendere l'Europa più competitiva".

Il confronto con gli imprenditori, le partite Iva e i rappresentanti di tutto il mondo economico e la società civile è cruciale per Forza Italia, ha rimarcato Maurizio Casasco. Il deputato azzurro, responsabile Economia, ha posto l'accento sulla ricetta liberale della crescita, unica via per consentire al Paese di ripartire: "È soltanto attraverso il sostegno concreto ai veri protagonisti di questa giornata, gli imprenditori, i veri eroi di questo Paese che tengono in piedi il nostro tessuto economico, che possiamo raggiungerla. Oggi il tema vero è quello della fiducia che la stabilità di questo Governo dà a chi investa, rischia e crea lavoro, al sistema creditizio necessario a al sistema e ai mercati, e Forza Italia è garanzia di responsabilità e serietà".

Forza Italia mira a confermare il suo ruolo di punto di riferimento per l'intero mondo produttivo del Paese. In sede di manovra"porteremo le nostre proposte liberali in favore delle imprese di tutti quei settori per noi strategici e prioritari, con un fondamentale imperativo: supportare la crescita", l'analisi di Stefano Benigni, deputato e vicesegretario nazionale: "Solo con la crescita, solo sostenendo le nostre imprese il Paese potrà davvero essere competitivo e all’altezza delle grandi sfide che ci attendono”. Le criticità non mancano, basti pensare al contesto internazionale con tre guerre in corso, ma ci sono dei punti positivi su cui riflettere e concentrarci, le parole del presidente dei deputati Paolo Barelli: "Il PIL cresce e cresce in rapporto agli altri mercati europei, c’è un calo dei tassi, l’inflazione è addirittura più virtuosa della locomotiva d’Europa che è la Germania. L’industria incide in modo positivo sulla nostra economia pur in un momento di grande crisi, col continente asiatico all’assalto dei mercati occidentali.

È positivo il trend degli investimenti e l’occupazione sale, abbiamo raggiunto livelli dimenticati nel tempo e soprattutto è in crescita l’occupazione giovanile. Siamo consapevoli di avere un pesantissimo debito pubblico e dobbiamo metterci in linea con i nuovi parametri europei, come il Patto di Stabilità che necessita di un correttivo di 10 miliardi già dal 2024".

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