Giorgetti sulla manovra: "Prudenza e necessità di riforme condivise"

Per il ministro l’adeguamento normativo è necessario anche per rispondere ai cambiamenti introdotti dalle regole europee

Giorgetti sulla manovra: "Prudenza e necessità di riforme condivise"
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Il dibattito sulla legge di Bilancio, approvata in tempi serrati dal Parlamento, ha sollevato numerose critiche, soprattutto sul metodo adottato. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della discussione generale al Senato, ha risposto a queste osservazioni, toccando diversi temi fondamentali. Dalla necessità di riformare la legge di contabilità, anche alla luce delle nuove regole europee, fino alla difesa delle scelte strategiche del governo in tema di prudenza fiscale, Giorgetti ha ribadito l’importanza di un approccio equilibrato e condiviso.

La modifica alle procedure

Sul tema della compressione del dibattito parlamentare, il ministro ha ammesso l’esistenza di un problema strutturale, sottolineando che il governo è favorevole a una revisione delle procedure: “Sulla questione di metodo, la compressione del dibattito è un fenomeno che si è ripetuto molte volte in passato. Evidentemente c’è un problema di procedure parlamentari che va risolto. Non spetta al governo l’iniziativa ma lo caldeggiamo e speriamo sia un lavoro condiviso, ma è assolutamente opportuno che le procedure debbano essere migliorate”.

La legge di contabilità

Un punto centrale delle dichiarazioni di Giorgetti è stata la riforma della legge di contabilità, resa necessaria dall’adeguamento alle nuove regole dell’Unione Europea. Il ministro ha spiegato che sono già stati avviati lavori preliminari in questa direzione, ma ha ribadito che si tratta di una competenza del Parlamento: “Siccome la legge di contabilità bisogna riformarla comunque in base alle nuove regole europee, è già partito un lavoro preliminare. Però giustamente è materia parlamentare, non di governo. L’iniziativa deve essere parlamentare su queste cose. La revisione un po’ dei meccanismi e anche delle regole è necessaria. Noi siamo assolutamente disponibili e abbiamo dato disponibilità”. Secondo Giorgetti, l’adeguamento normativo è necessario anche per rispondere ai cambiamenti introdotti dalle regole europee: “Con il cambio delle regole Ue è subentrata anche la necessità di aggiornare una legge che oggi implica che le coperture non siano semplicemente quelle tradizionali ma che rispettino anche la traiettoria di spesa netta che fino a poco tempo fa non esistevano. Sarebbe benvenuta”.

Le risorse agli studenti

Rispondendo poi alle critiche sulla presunta riduzione delle risorse agli studenti meritevoli, il ministro ha contestato con dati concreti: “Non condivido il riferimento che tagliamo e togliamo risorse agli alunni meritevoli. La scuola ha perso 500mila studenti in 5 anni e la spesa è rimasta tuttavia costante. Gli insegnanti di sostegno, erano 95mila nel 2012, sono 234mila nel 2024. Mi sembra che l’assistenza per gli alunni bisognosi non sia stata fatta mancare in alcun modo”.

La prudenza dell'esecutivo

Giorgetti ha infine difeso la linea di prudenza adottata dal governo nella stesura della manovra. “Io rivendico come un valore la prudenza adottata dal governo. Il contrario, dalla Treccani, viene definito come avventato, temerario, sconsiderato.

Un governo che non ha solo gli oneri del Superbonus ma 90 miliardi di interessi passivi da cui partire non si può permettere di essere né avventato né temerario”. Un atteggiamento che, ha aggiunto, “oggettivamente ha premiato, con la riduzione dello spread”.

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