Ingegneria alleata dei super computer per la transizione

Eni, Terna, Areti, A2A e Renexia a confronto sul percorso che conduce alle fonti più pulite

Ingegneria alleata dei super computer per la transizione
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Il convegno «Il peso dell’energia», organizzato ieri a Roma dal Giornale, ha rappresentato un’ occasione di confronto sulle sfide e le opportunità legate alla transizione energetica. In particolare, il panel “Quale energia?” - moderato da Hoara Borselli - ha visto la partecipazione di esperti del settore che hanno condiviso strategie per affrontare il futuro energetico.

In un contesto in cui la domanda di energia continua a crescere, le aziende e le istituzioni sono chiamate a investire in tecnologie all’avanguardia e a promuovere l’integrazione delle fonti rinnovabili. Laura D’Angelo, Venture Strategy & Development Director di Eniverse (Gruppo Eni), ha sottolineato l’importanza dell’innovazione tecnologica. «L’impegno che abbiamo come Eni e nello specifico con le attività di Eniverse è quello di mettere a disposizione le giuste risorse per trasformare l’innovazione tecnologica in opportunità di business, ma soprattutto di creazione di valore», ha detto. Tra gli esempi concreti, D’Angelo ha citato la nascita nel 2023 di Enivibes, la prima venture tecnologica di Eni: «Enivibes è nata dal trasferimento di una tecnologia matura per applicazioni legate alla transizione, come il monitoraggio di pipeline che trasportano acqua o altri fluidi». L’approccio di Eniverse non si ferma qui. D’Angelo ha parlato anche di Eniquantic, una venture lanciata nell’estate del 2024.

Si tratta di «un’alleanza, che potrà beneficiare della capacità computazionale dell’HPC6, il quinto supercomputer al mondo, per individuare nuove soluzioni per l’energia del futuro», ha sottolineato.

Maria Rosaria Guarniere, direttore Ingegneria e Realizzazione di Progetto di Terna, ha evidenziato i risultati raggiunti. «Nel 2024 le fonti rinnovabili hanno registrato, secondo le nostre rilevazioni, il dato più alto di sempre di copertura della domanda, pari al 41,2%». Il trend crescente della capacità rinnovabile installata è ormai definito, ha proseguito. «Siamo passati da un Gigawatt di nuova capacità nel 2021 fino ai 7,5 Gigawatt dello scorso anno», ha dichiarato. Di qui l’importanza degli investimenti nelle infrastrutture come i progetti autorizzati Sa.Co.I.3, (l’ammodernamento del collegamento tra la Sardegna, la Corsica e la Toscana) e Elmed, il futuro collegamento sottomarino Italia-Tunisia.

Vittorio Zane, presidente di Areti, ha evidenziato la necessità di coinvolgere gli utenti finali come attori del sistema energetico. La società del Gruppo Acea, che gestisce la rete di distribuzione elettrica a Roma, ha realizzato due nuove sessioni di aste a termine del Mercato Locale della Flessibilità. «Grazie a Romeflex (progetto di Areti e Gme) per la prima volta, l’utente finale non è solo un consumatore di energia elettrica, ma un vero e proprio attore del sistema», ha rimarcato evidenziando che con le aste di febbraio si è passati dai circa 170 utenti aderenti del 2024 ad oltre 450, con una crescita del 164%. Di questi, circa 250 sono utenze domestiche. «Abbiamo la necessità di trovare un giusto mix di fonti che possano garantire maggiore autonomia energetica e produzione a costi contenuti e decarbonizzata», ha commentato Lorenzo Giussani, Head of Strategy and Growth di A2A. «L’Italia è povera di materie prime ma, grazie a sole, vento, acqua e rifiuti, e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, potremmo raggiungere circa il 60% di produzione interna».

Infine Riccardo Toto, dg di Renexia, ha delineato un futuro promettente con progetti come Med Wind, parco eolico galleggiante a 80 chilometri dalla costa siciliana. «Costruiremo una fabbrica delle turbine», ha affermato ricordando che l’impianto creerà «circa 1.300 posti di lavoro diretti e oltre 2.000 nell’indotto».

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