Pensioni: su le minime agli over 75 e cambia la rivalutazione
Nel 2023 salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over 75 e ritocchi al rialzo anche per la rivalutazione delle pensioni tra 4 e 5 volte il minimo. Queste sono le ultime novità sul fronte pensionistico che emergono dagli emendamenti alla manovra di Bilancio. Nel dettaglio, cambia la norma che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni: sale dall'80 all'85% l'adeguamento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale. Infatti, l'indicizzazione passa dal 55% al 53% per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; dal 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo dal 40% al 37% da 8 a 10 volte il minimo e dal 35% al 32% per gli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5.000 euro). Non sono arrivate modifiche, invece, per quanto riguarda Opzione donna, che rimane come formulata dalle prime versioni della legge di Bilancio. L'anticipo pensionistico sale pertanto a 60 anni, riducibile di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ed è solo per tre categorie di lavoratrici: chi assiste un familiare disabile, invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi.
Superbonus: proroga per i condomini, prestiti Sace alle imprese
Confermate le attese novità sul superbonus. Dalla pioggia di emendamenti alla manovra arriva, solo per i condomini, la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) e poter così beneficiare del superbonus al 110 per cento. C'è tuttavia un paletto da rispettare: le delibere assembleari che hanno approvato l'esecuzione dei lavori devono risultare approvate entro il 18 novembre, data antecedente l'entrata in vigore del decreto Aiuti quater. Viceversa, non sarà più possibile usufruire dell'agevolazione edilizia. Inoltre, con il dl Aiuti quater, per venire incontro alle esigenze di liquidità delle imprese che operano nel settore dell'edilizia è stata prevista la possibilità di Sace di concedere garanzie a banche e altre istituzioni finanziarie per finanziamenti ponte. I crediti di imposta eventualmente maturati potranno essere usati come parametro per la valutazione del merito di credito.
Voucher: estensioni a discoteche, nightclub e sale da ballo
I voucher previsti dalla manovra per le attività lavorative occasionali sono estesi anche a discoteche, sale da ballo night-club e strutture simili. Lo prevede un emendamento alla manovra a firma di Fratelli d'Italia approvato in commissione Bilancio. La reintroduzione dei voucher era stata inserita dal governo nelle prime versioni della manovra, che torneranno a essere operativi dal 1° gennaio 2023 dopo che erano stati aboliti durante il governo Gentiloni a seguito di un lungo dibattito. Quello dei voucher «non è uno strumento che deve accentuare la precarietà ma deve soddisfare la necessità delle aziende di attingere al lavoro stagionale che deve essere monitorato e valutato», è stato il commento del ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone a margine dell'assemblea di Coldiretti. «Non sono voucher ma sono prestazioni occasionali che vanno comunicate preventivamente per essere regolari», ha concluso il ministro.
Fisco: cartelle, slitta lo stralcio, salta lo scudo penale
Lo stralcio automatico delle cartelle sotto i 1.000 euro non varrà per le multe e i tributi locali. A parte gli interessi, che saranno comunque cancellati, decideranno gli enti locali se procedere o meno alla cancellazione o meno dell'imposta dovuta. Tra le ultime novità anche lo slittamento di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, dello stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. In caso di pagamento a rate delle somme dovute a seguito della definizione agevolata delle cartelle il tasso di interesse si applicherà nella misura del 2 percento. Come spiegato dal viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, le cartelle fino a mille euro sono 56milioni, circa un terzo di tutto lo stock delle cartelle, che sono circa 160 milioni in totale. Il governo, inoltre, alla fine ha deciso di ampliare la platea dei lavoratori dipendenti che beneficeranno di un taglio del 3% del cuneo fiscale: l'asticella per ottenere lo sgravo contributivo, infatti, ora è stata innalzata a quota 25mila euro e non più a 20mila come previsto dalle prime versioni della legge di Bilancio. Non trova posto, invece, lo scudo penale nella norma che consentirà di spalmare debiti fiscali e previdenziali in 60 mesi.
Passa anche anche il 'salva sport': "Non è un regalo al calcio"
Tra le varie norme presenti in manovra, anche quella relativa al «salva-sport», che viene chiamata anche «salva-calcio». In buona sostanza, il provvedimento permette a federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, associazioni, società professionistiche e dilettantistiche di poter spalmare le tasse attraverso sessanta rate, prevedendo tuttavia una maggiorazione del 3%. Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha difeso la misura: «Il principio che ha mosso le posizioni del governo da tempo è sempre lo stesso: nessun sconto, nessun regalo. Nessuna norma ad hoc, se non quelle a disposizione del sistema imprese», ha fatto presente, sottolineando come le forme previste siano quelle consentite. Insomma, per l'esecutivo la norma in oggetto non rappresenta un favore particolare fatto alle società calcistiche della serie A italiana. La misura è stata fortemente criticata dall'opposizione, Terzo polo compreso.
L'esecutivo cancella l'app18, ma arrivano due strumenti
Una delle polemiche più accese in relazione alla manovra ha riguardato App 18, che alla fine è stata cancellata.Una scelta che però non invertirà la tendenza sugli investimenti relativi alla cultura, anzi. Un emendamento di Federico Mollicone, esponente di Fdi, ha infatti previsto l'esordio di una carta cultura giovani e di un'altra carta legata al merito scolastico. Per le persone con 18 anni di età, infatti sono stati previsti 500 euro per coprire le spese culturali. Poi il provvedimento per tutti coloro che hanno un Isee familiare fino a 35mila euro. Infine quello per gli studenti che si diplomano con il massimo dei voti alle scuole superiori. Le card non sono alternative. «Sulla App 18 l'opposizione continua a mistificare la realtà. Il governo, infatti, non vuole assolutamente abolirla, ma al contrario, migliorarla rendendola più utile ed efficace evitando, soprattutto, le tante truffe alle quali l'App18 si era prestata», ha commentato Chiara Colosimo, deputata di Fdi. La cancellazione della vecchia misura è stata contestata soprattutto dal Terzo polo e in primis di Matteo Renzi, che l'aveva fatta approvare quand'era capo dell'esecutivo. Il centrodestra difende il suo operato, segnalando i problemi pre-esistenti.
Arriva il reddito alimentare per combattere la povertà
Mossa che punta a incidere sulla lotta agli sprechi e sul contrasto alla povertà: in manovra, è contenuto anche un emendamento che è partito dal Partito democratico e che prevede un fondo da fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024. Trattasi di soldi destinati a dei veri e propri pacchi alimentari «da prenotare mediante un'applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili». Adesso bisognerà comprendere come il ministero del Lavoro intende delimitare le fattispecie attraverso cui sarà possibile fare richiesta per accedere a questi pacchi. La misura varrà, almeno all'inizio, soltanto per le grandi città metropolitane. Stando a quanto si apprende, ciò che sarà distribuito deriverà dal cibo invenduto. Il Pd intanto ha rivendicato la novità: «Una bella notizia. Il Reddito alimentare è stato approvato in legge di bilancio. Si tratta di una misura a sostegno delle persone socialmente più fragili, che prevede l'erogazione di generi alimentari derivati dall'invenduto della grande distribuzione organizzata», ha scritto Valentina Cuppi, presidente dell'assemblea dem, via social. L'emendamento era a firma di un altro esponente del Pd, cioè Marco Furfaro.
Stretta sui cinghiali: potranno essere mangiati
Uno degli emendamenti di questa legge di bilancio riguarda anche i cinghiali che si spingono all'interno dei contesti cittadini. Fratelli d'Italia ha infatti voluto un provvedimento che interviene sulla «caccia in città», sottolineando come «i cinghiali che saranno abbattuti, nell'ambito della misura inserita in manovra...saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo saranno destinati al consumo alimentare».
Il partito del premier Giorgia Meloni ha difeso a spada tratta la scelta, con le dichiarazioni dell'onorevole Francesco Michelotti: «La norma sul contenimento della fauna selvatica è molto importante e solo chi è animato cieco ideologismo animalista può criticarla», ha fatto presente il parlamentare toscano. «Chi avanza critiche - prosegue Michelotti - probabilmente vive nelle comode Ztl e non conosce le periferie», ha chiosato il parlamentare che si è anche scagliato contro l'animalismo ideologico.
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