
In questo momento storico di grande incertezza a livello geopolitico ed economico a livello mondiale, l'Italia si sta facendo notare. Il quotidiano francese Le Figaro, in un pezzo a firma di Edoardo Secchi, è tornato a parlare dell'economia italiana in un articolo dal titolo "Surplus di bilancio e commerciale, esportazioni record fuori dall’Ue… Perché l’economia italiana va così bene". Viene elogiato il grande lavoro fatto dal governo Meloni e soprattutto vengono sottolineati i progressi fatti nel 2024.
"L'Italia ha superato le previsioni di diversi analisti che affermavano che la recessione in Germania, suo principale partner economico, avrebbe avuto effetti negativi su di essa", scrive il quotidiano. Ma nel fare queste analisi "non avevano tenuto conto di alcuni fattori, come lo sviluppo di nuovi mercati al di fuori dell’Unione Europea e la riduzione del deficit energetico". Nel 2025 gli annunciati dazi americani potrebbero indebolire le esportazioni in alcuni settori, questo è innegabile, "ma le opportunità offerte dai Paesi extraeuropei potrebbero compensare eventuali perdite". La strategia italiana in termini di economia negli ultimi anni, seppur nel silenzio delle opposizioni incapaci di ammettere il successo di Meloni e del suo governo, sta funzionando e anche l'imposizione dei dazi potrebbe non avere un impatto così duro.
Quest'anno, prosegue Le Figaro, l'aumento dei dazi degli Usa "potrebbe indebolire le esportazioni in alcuni settori, in particolare l'agroalimentare e l'abbigliamento" ma l'Italia ha alternative di commercio importanti, come la Cina. "Il governo prevede di raggiungere 700 miliardi di euro di esportazioni entro la fine della legislatura (2027)", scrive Le Figaro, che evidenzia anche il ruolo cruciale della riduzione del passivo energetico perché, "nonostante le difficoltà strutturali di approvvigionamento elettrico, l'Italia è riuscita a ridurre il proprio deficit energetico, sceso da 65 miliardi nel 2023 a 49,5 miliardi nel 2024".
E questo è un aspetto primario, perché è "un aspetto fondamentale per la competitività delle imprese e per il controllo della bilancia commerciale e del bilancio pubblico". Il governo Meloni ha la riduzione della dipendenza energetica dall'estero tra i suoi baluardi principali. L'escutivo ha come obiettivo l'aumento "della quota di energie rinnovabili nella produzione di energia elettrica al 65%, l'introduzione del nucleare di nuova generazione (con le prime sperimentazioni a partire dal 2027) e il dimezzamento del fabbisogno di energia importata dal Paese entro il 2030".
Con una nota, il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, ha sottolineato che "I sinistri pronostici delle opposizioni, che con il governo Meloni speravano nel fallimento dell'economia nazionale, sono stati ancora una volta smentiti". Nel suo comunicato, Foti evidenzia che "l'Italia ha chiuso il 2024 con un avanzo primario di 9,6 miliardi di euro e ha ridotto il deficit pubblico dal 7,2% al 3,4% del PIL". E ancora, "il surplus commerciale ha raggiunto i 54,9 miliardi di euro, con un aumento di 5,4 miliardi nei settori non energetici, arrivando a 104,5 miliardi, il massimo dal 1993. Le esportazioni extra-UE hanno toccato i 305,3 miliardi, un record decennale".
Consapevoli, conclude, "del percorso che abbiamo ancora davanti, affrontiamo con determinazione le sfide future, tra cui gli annunciati dazi USA, puntando a difendere il Made in Italy, marchio di riconoscimento dell'eccellenza italiana nel mondo".
di modo che dopo ci si puo concentrare a cancellare il woke e il politicamente s/corretto, veri
mali di questa sgangherata democrazia
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