"Anticiperemo a metà dicembre le domande per l'assegno di inclusione, che parte a gennaio: siamo pronti". L'annuncio arriva dal direttore generale dell'Inps, Vincenzo Caridi, che, intervistato da Repubblica, rivela il costo del reddito di cittadinanza:"Dall'aprile del 2019 ad oggi stati spesi circa 34 miliardi per un importo medio mensile a famiglia di 540 euro al mese". Nel 2021, invece, è stato raggiunto il picco con 8,8 miliardi spesi per 1,3 milioni di famiglie. Nel gennaio dello stesso anno, in piena pandemia, nuclei beneficiari erano stato 1,4 milioni.
"A dicembre pagheremo 700 mila assegni, la metà e anche il livello minimo", dice Caridi che, dal 18 dicembre prossimo, avrà a che fare con le domande l'assegno di inclusione, il nuovo strumento di contrasto alla povertà destinato, a partire da gennaio 2024, agli ex percettori del reddito di cittadinanza. L'obiettivo dell'anticipo dei tempi è quello di evitare il click day che genera un sovraffollamento di richieste al Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa (Siisi). Le stime dell'Inps prevedono che saranno 737.400 i nuclei familiari interessati all'assegno d'inclusione, ossia quelli che, oltre ad avere un reddito basso, sono composti anche da disabili, minori, over 60 e persone prese in carico dai servizi sociali. La platea dei beneficiari, come scrive il Sole24ore, comprende 348.000 nuclei con un minore, 215.800 con una persona disabile, 341.700 con un componente con almeno 60 anni.
L'indennità Adi (Assegno di inclusione) verrà erogata attraverso la Carta di inclusione che viene emessa da Poste italiane ed è un'integrazione al reddito familiare che arrivo fino a 6mila euro annui. Tale cifra può essere aumentata fino a 3.360 euro annui per pagare l'affitto in base a parametri che tengono conto della composizione del nucleo. Caridi, nell'intervista a Repubblica, conferma che "il collegamento con le politiche attive" non ha funzionato in quanto "le agevolazioni all'assunzione dei percettori non hanno superato i 1.500 contratti dal 2019 a oggi". Ora, invece, tramite il Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa (Siisi) "l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro sarà sempre più efficiente e supportato dall'intelligenza artificiale" e "l'offerta di formazione e di politiche sociali più mirata".
I nuclei familiari usciti dal reddito di cittadinanza che hanno fatto domanda per i 350 euro del Supporto formazione e lavoro "sono 74 mila, ma le domande per Sfl arrivate al 6 dicembre sono di più: 124 mila, il 56% donne, età media 42 anni, Campania e Sicilia in testa con 61.300 domande".
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