"Un terreno spinoso", il pensiero sul futuro dei commercialisti e degli esperti contabili del presidente Capuozzo

Rilanciare il ruolo dei commercialisti e sottolinearne le attuali criticità. Il pensiero del presidente dell'Unione commercialisti ed esperti contabili Luigi Capuozzo

Luigi Capuozzo, presidente dell’Unione commercialisti ed esperti contabili
Luigi Capuozzo, presidente dell’Unione commercialisti ed esperti contabili
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Negli ultimi giorni dell'anno, in cui solitamente si tirano le somme del cammino percorso, delle difficioltà e i successi raggiunti, Luigi Capuozzo, presidente dell’Unione commercialisti ed esperti contabili, traccia un'ipotesi di futuro per la categoria, che presenta ancora criticità proponendo soluzioni per il futuro.

Le parole di Luigi Capuozzo

Il presidente dell'Unione commercialisti ed esperti contabili,non esita a sottolineare le difficoltà della categoria e le strategie necessarie per rilanciarne il ruolo nella società e nel mercato. “Il futuro dei commercialisti e degli esperti contabili in Italia si gioca su un terreno complesso, fatto di regole stringenti, oneri burocratici e una percezione poco autorevole da parte di politica e istituzioni”.

Capuozzo continua poi: “L’iscrizione all’albo professionale risulta poco competitiva in assenza di riserve o esclusive che possano distinguerla. A ciò si aggiunge - osserva - una scarsa autorevolezza che abbiamo con politica ed istituzioni. Un esempio emblematico è la richiesta, rivolta ai commercialisti, di inviare una relazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per le società che ricevono contributi pubblici".

La "tirata d'orecchi"

Capuozzo sottolinea anche come questo nuovo adempimento: "suona molto come una ‘tirata d’orecchi’ alla nostra categoria evidenziando come questo tipo di obblighi aggiuntivi rischi di aggravare ulteriormente una professione già ‘sovraccarica’. È necessario semplificare gli adempimenti imposti dalle norme e anche dal Consiglio Nazionale".

Il cambiamento

per il presidente, la vera chiave del cambiamento: "passa anche attraverso un ruolo più incisivo degli ordini territoriali, che devono diventare il principale punto di riferimento per gli iscritti, specialmente per i più giovani. Con l’iscrizione all’albo - sottolinea Capuozzo - si entra in una vera e propria ‘community’. Questo senso di appartenenza, tuttavia, deve essere coltivato e rafforzato, puntando su una maggiore vicinanza agli iscritti e sulla valorizzazione del lavoro quotidiano svolto dai professionisti senza rischiare di essere posto ai margini del mercato".

La "vecchia" e "nuova" professione

Capuozzo spiega ancora che: "Il commercialista ‘classico’ affianca il contribuente, costruendo un rapporto basato sulla fiducia personale e fornendo un supporto essenziale nei momenti di difficoltà economica e sociale. La professionalità della nostra categoria non emerge con sufficiente forza l’intensa comunicazione promossa dal Consiglio Nazionale, spesso appare distante dai problemi concreti. Il risultato è che nel mercato sta vincendo la guerra dei prezzi e l’iscrizione all’albo non viene percepita come un valore aggiunto".

Le possibili soluzioni

A proprorre possibili vie e soluzioni proprio il presidente: “Dobbiamo cambiare il tipo di visibilità, dando più spazio agli ordini territoriali.

Questo approccio consentirebbe non solo di valorizzare il lavoro svolto dai professionisti sul territorio, ma anche di raccogliere spunti e suggerimenti per migliorare la qualità del lavoro quotidiano”.

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