Il Tesoro torna alla carica con la terza edizione del Btp Valore. La nuova emissione dedicata esclusivamente ai piccoli risparmiatori - in calendario dal 26 febbraio fino alle 13 dell’1 marzo - presenterà, come di consueto, alcune novità rispetto a quella precedente: stavolta il titolo avrà una durata di sei anni. Le cedole saranno pagate ogni tre mesi, come nella seconda edizione, e avranno rendimenti prefissati. La novità più importante, però, è il nuovo meccanismo «3+3»: dopo i primi tre anni, infatti, nei secondi tre la cedola salirà. Si tratta di tassi garantiti, a prescindere dal contesto di mercato, e saranno comunicati dal Mef il prossimo 23 febbraio. Più corposo anche il premio di fedeltà che nell’ultima edizione era allo 0,5% del capitale investito. Ora renderà uno 0,7% aggiuntivo per chi deterrà il titolo fino alla scadenza.
Essendo un titolo dedicato a intercettare i favori dei piccoli risparmiatori, il taglio minimo sarà come al solito di mille euro. Il Mef, che è impegnato nel tentativo di portare una quota sempre maggiore del debito pubblico in mano alle famiglie, punta molto su questa emissione, che arriva in prossimità di un possibile taglio dei tassi della Banca centrale europea e questo costituisce un’occasione per chi volesse sfruttare i rendimenti attuali prima che possano calare. Un’ulteriore congiuntura positiva potrebbe essere determinata dall’andamento dell’inflazione, se questa infatti dovesse continuare nel suo sentiero discendente e confermarsi sotto il 2% nel prossimo triennio (stime di Bankitalia) il titolo potrebbe produrre un rendimento reale, vale a dire superiore al tasso di crescita dei prezzi. Il Btp Valore, come tutti gli altri Btp, gode di una tassazione agevolata del 12,5% e dell’esenzione dalle imposte di successione.
Il Btp Valore, in passato, ha dato prova di poter ottenere risultati di rilievo. Nella seconda edizione, a ottobre 2023, erano stati raccolti 17,2 miliardi. Appena sotto il successo della prima tornata, che a giugno scorso aveva fruttato al Tesoro una raccolta di 18,2 miliardi.
L’obiettivo, ora, è mantenersi su questi numeri. L’anno scorso, includendo il Btp Italia, il bond indicizzato all’inflazione, sono stati raccolti 44 miliardi dai piccoli risparmiatori.
Pari a oltre l’1,5% del debito pubblico passato in mano alle famiglie, un aspetto favorevole per il Tesoro visto che questa categoria di investitori tende a mantenere il titolo fino alla scadenza limitando in questo modo le oscillazioni dello spread.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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