Caos Usa, ora Biden rischia l’impeachment: "Era complice degli affari esteri del figlio"

L’annuncio dello speaker McCarthy. L’ira della Casa Bianca: "Estremismo politico"

Caos Usa, ora Biden rischia l’impeachment: "Era complice degli affari esteri del figlio"
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Inchieste, incriminazioni, comparizioni, arresti e ora pure una richiesta di impeachment. Si scalda di giorno in giorno la corsa per la Casa Bianca e da qualche tempo non c’è più solo l’ex presidente Donald Trump nelle maglie degli intrecci fra giustizia e politica. Joe Biden deve vedersela con il fuoco «nemico» repubblicano, che lo colpisce nel suo tallone d’Achille, il figlio Hunter. Lo Speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha annunciato di aver chiesto alle commissioni della Camera dei Rappresentanti l’apertura formale di un’indagine di impeachment contro l’attuale capo della White House, per presunte complicità e benefici finanziari derivanti dagli affari conclusi con governi stranieri, tra cui Cina e Ucraina, dal secondogenito del presidente. Una questione che si intreccia con le vicende internazionali e la guerra in corso e rischia di avere ripercussioni non solo negli Stati Uniti ma anche sullo scacchiere internazionale, specie dopo che ieri Vladimir Putin ha definito Trump «un perseguitato politico».

«Non prendo la decisione alla leggera. Questi fatti dovrebbero preoccupare tutti gli americani», ha detto McCarthy, dimostrando l’intenzione dei repubblicani di spingere sull’acceleratore delle questioni scottanti che coinvolgono il figlio scomodo del presidente, a rischio, entro fine mese, di incriminazione per evasione fiscale e possesso illegale di arma da fuoco. «Ci sono accuse di abuso di potere, ostruzione della giustizia e corruzione. E ciò richiede altre indagini da parte della Camera dei deputati», ha spiegato McCarthy, parlando di una «cultura di corruzione».

Una «tempesta perfetta» per Joe Biden, mentre l’amministrazione si trova ad affrontare la prospettiva di uno shutdown, a un paio di settimane dalla chiusura dell’anno fiscale, se la Camera non darà via libera ai pacchetti di spesa necessari perché il governo possa andare avanti entro la scadenza del 30 settembre, data entro cui il Congresso deve approvare il rifinanziamento di alcune attività amministrative dello Stato.
Anche per questo la reazione della Casa Bianca non si è fatta attendere. «Estremismo politico» è la definizione usata dal portavoce della presidenza per bollare l’annuncio. «I Repubblicani alla Camera indagano sul presidente da nove mesi e non hanno trovato alcun elemento di illecito. E lo hanno detto gli stessi esponenti del partito», ha affermato.

Il sostegno ad avviare il processo al presidente, secondo i Repubblicani, dovrebbe facilitare l’accesso a documenti bancari e altri atti riservati relativi a capo della Casa Bianca e al figlio.

McCarthy, che in passato aveva assicurato che non avrebbe aperto alcuna inchiesta senza il voto dell’intera Camera, si sarebbe deciso a muoversi, secondo molti analisti ed esponenti democratici, dopo l’ultimatum lanciato dalla destra repubblicana, guidata dal rappresentante della Florida e trumpiano Matt Gaetz, pronti a votare il siluramento dello se non avesse avviato le procedure di impeachment.

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