
Dimmi come stringi la mano e ti dirò che tipo sei. Non con certezza assoluta, ma con una buona possibilità di azzeccarci. Nei giorni scorsi si è parlato della simbologia più o meno «nascosta» in due diverse modalità di saluto nel contesto di relazioni internazionali di alto profilo politico.
La prima riguarda la stretta di mano tra Steve Witkoff, l’inviato di Trump a San Pietroburgo, nei riguardi di Putin: un gesto preceduto da un «pre saluto» di Witkoff che, alla vista del presidente russo, ha ossequiosamente poggiato una mano sul petto, dalla parte del cuore («Un atto che equivale a trasmettere fiducia e sincerità nell’interlocutore. Come dire: ciò che ti mostro è ciò che sento nei tuoi confronti», spiegano gli esperti del linguaggio non verbale). Il corpo «parla» dunque quanto le parole, ma può svelare anche qualche «segreto» inconfessabile «a voce».
La seconda stretta di mano finita sotto la lente di ingrandimento dei teorici dell’embodied cognition (il legame cognitivo tra fisico e mente) è quella andata in scena pochi giorni fa tra il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, e il presidente americano Donald Trump. Tra i due gran sorrisi di apparente intesa per la photo opportunity, ma il dettaglio delle mani che si cercano ma non si trovano rivelano altro. Il professor Golia Pezzulla si occupa da sempre di psicologia sociale e scienze comportamentali, tanto da aver stilato una sorta di guida alla tipologia della stretta di mano. Quella tra Sefcovic e Trump, ad esempio, rientra nella categoria «presa nella punta delle dita». Una modalità di approccio comunicativo (Gheddafi la usava con tutti i suoi ospiti, istituzionali e no) che Pezzulla definisce generalmente «negativa»: «La sensazione è come se il nostro interlocutore avesse “mancato il bersaglio” ed avesse afferrato per sbaglio le nostre dita. Queste persone, anche se sembrano cordiali, in realtà sono o poco sicure di sé o, più probabile vogliono mantenere le distanze».
Di qui un consiglio valido non solo nei grandi summit diplomatici, ma pure nelle relazioni sociali della nostra vita quotidiana: «Se dovesse capitarvi di ricevere una stretta di mano con la punta delle dite, fate così, in modo scherzoso dite: ”accidenti ho sbagliato mira, riproviamo!”». E se anche la seconda volta sarà come la prima, ditegli «ciao, ciao». Anzi, fatelo con la mano...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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