"Non si ripeta la storia": domenica di proteste in Germania contro l'intesa Cdu-Afd

Le manifestazioni seguono l'approvazione al Bundestag di una mozione sui migranti che ha visto il voto congiunto di Cdu e Afd

"Non si ripeta la storia": domenica di proteste in Germania contro l'intesa Cdu-Afd
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Una domenica di proteste quella che sta volgendo al termine in Germania. Manifestazioni in numerose città, tra cui una a Berlino per chiedere a viva voce che lo stop all'alleanza tra le forze moderate ed il partito di estrema destra Alternative fur Deutschland.

Le manifestazioni seguono l'approvazione al Bundestag di una mozione sui migranti che ha visto il voto congiunto di Cdu e Afd e si tengono a poche settimane dalle elezioni politiche del prossimo 23 febbraio. Mentre tutti i partiti tradizionali tedeschi giurano di non collaborare con l'Afd, la protesta di oggi è diretta contro Friedrich Merz, la cui proposta non vincolante di respingere le persone ai confini tedeschi ha ricevuto mercoledì un voto a maggioranza con il sostegno dell'Afd. Le manifestazioni hanno attirato grandi folle ad Aquisgrana, Augusta, Braunschweig, Brema, Colonia, Essen, Francoforte, Amburgo, Karlsruhe, Lipsia, Würzburg e in numerose città minori.

Da questo pomeriggio decine di migliaia di persone manifestano a Berlino per chiedere il mantenimento del "firewall" contro l'AfD. Il corteo dimostrativo parte dal palazzo del Reichstag, attraversa Straße des 17. Juni e arriva fino alla Konrad-Adenauer-Haus, la sede centrale del partito CDU. Un portavoce della polizia ha riferisce che si stima che i dimostranti siano circa 80.000. Gli organizzatori stimano, invece, il numero dei manifestanti in 250.000, anche se si prevedevano appena 20.000 dimostranti. L'azienda dei trasporti di Berlino ha chiuso la stazione della metropolitana Bundestag a causa del sovraffollamento e le linee S1, S2 e S25 della S-Bahn non fermeranno più alla Porta di Brandeburgo.

Si tratta di un passaggio storico: dalla fine dell'ultima guerra mondiale, tutti i partiti affermati del Paese si sono astenuti dal collaborare con partiti estremisti, come risultato delle lezioni apprese dopo che i nazionalsocialisti (nazisti) hanno utilizzato mezzi democratici per salire al potere. La volontà di Merz di ignorare questo consenso ha portato il cancelliere tedesco Olaf Scholz ad affermare che il "firewall" è definitivamente caduto. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, anch'egli SPD, ha affermato che le decisioni prese da Merz questa settimana "hanno fatto vergognare l'alleanza conservatrice CDU/CSU e danneggiato la democrazia nel suo complesso".

Spostando il focus dalle piazze ai sondaggi, circa il 68% dei tedeschi ritiene che il paese dovrebbe accogliere meno rifugiati, secondo l'ultimo sondaggio mensile Deutschlandtrend condotto dall'emittente pubblica ARD. Circa il 22% ritiene che l'attuale livello di ammissioni dovrebbe essere mantenuto, mentre solo il 3% potrebbe immaginare di accogliere più rifugiati. Sebbene la mozione sia stata adottata dal Bundestag, non è giuridicamente vincolante e si limita a una dichiarazione politica di intenti. Tuttavia, il sondaggio Deutschlandtrend mostra che la maggioranza dei tedeschi approverebbe le richieste conservatrici della CDU/CSU.

Quanto ai partiti, il sondaggio "Opinion Trend", condotto dall'istituto Insa per conto del quotidiano Bild am Sonntag mostra che l'AfD ha ricevuto il 22% dei consensi e l'Spd il 17%, con entrambi i partiti che hanno guadagnato un punto percentuale ciascuno rispetto alla settimana precedente. L'alleanza conservatrice Unione Cristiano-Democratica (Cdu) e Unione Cristiano-Sociale (Csu) guidata da Merz non ha guadagnato né perso nulla, fermandosi come forza con il maggior numero di consensi al 30%. Secondo il sondaggio, i Verdi rimangono al 12% e l'Alleanza populista di sinistra Sahra Wagenknecht (Bsw) perde un punto percentuale, passando al 6%.

Il Partito della Libertà (Fdp) e il Partito della Sinistra (entrambi con il 4 %) si giocano la possibilità di entrare nel Bundestag. Secondo il sondaggio, sarebbe realistica una coalizione tra Cdu/Csu e Spd, mentre una coalizione tra conservatori e Verdi non avrebbe la maggioranza.

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