Kiev rinnova le truppe: la mossa per resiste all'urto russo

A seguito del generale fallimento strategico della controffensiva dello scorso anno l’Ucraina sta attualmente affrontando una situazione estremamente difficile sul campo di battaglia, in virtù della penuria di munizioni e personale. A tal proposito, la Verkhovna rada ha recentemente approvato una riforma della legge di mobilitazione nazionale.

Kiev rinnova le truppe: la mossa per resiste all'urto russo

L’invasione russa dell’Ucraina ha rappresentato un Giano Bifronte, determinando da un lato una vera e propria rivoluzione degli affari militari, in virtù di un vasto impiego di software militari e di un’integrazione dei sistemi senza pilota all’interno delle forze armate senza precedenti. Contemporaneamente tale conflitto ha segnato anche un parziale “ritorno al passato”. I conflitti combattuti da nazioni occidentali negli ultimi decenni sono stati infatti caratterizzati in larga misura dall’esternalizzazione delle operazioni a strumenti militari altamente professionalizzati.

Ciò ha determinato due conseguenze: da un lato l’esponenziale riduzione del coinvolgimento della società civile nei combattimenti, dall’altro un signifativo calo delle perdite umane e materiali in virtù della bassa intensità dei combattimenti. Il conflitto russo ucraino ha segnato invece il ritorno della guerra caratterizzata da un elevato coinvolgimento della società civile, la cui vita risulta ora fortemente influenzata in ogni suo ambito dal presente stato di conflitto. Contemporaneamente essa ha anche segnato il ritorno della massa, intesa tanto come materiale (munizioni d’artiglieria e sistemi d’arma), quanto come massa di personale umano.

Durante le prime fasi della guerra, l’enorme numero di riservisti inclusi nella Guardia Nazionale e nella Difesa Territoriale Ucraina si è rivelato altamente funzionale a formare una massa in grado di respingere il possente attacco russo, assieme alle ingenti riserve di munizioni nel Paese. A seguito del fallimento della controffensiva di luglio il conflitto si è trasformato in una guerra di logoramento, dove la Federazione Russa si è rivelata in grado di sfruttare la sua maggiore forza demografica. Viceversa, l’Ucraina sta attualmente affrontando una cronica carenza di personale e munizioni, la quale ha determinato la necessità di abbandonare Avdiivka. A dispetto della natura difensiva della guerra, Kiev dispone di fatto di una capacità di mobilitazione inferiore rispetto a quella russa, a causa di un minore numero di abitanti, nonché delle necessità di conservare una parte delle risorse umane per l’economia.

La nuova mobilitazione

La necessità di reperire personale mediante una nuova mobilitazione si è rivelata una delle questioni politiche più spinose affrontate dalla leadership politica e militare ucraina. In particolare, il generale Valery Zaluzhny aveva sottolineato la necessità di mobilitare circa mezzo milione di cittadini. La manovra era stata fortemente osteggiata dal presidente Zelensky, conscio degli elevati rischi politici del provvedimento.

Al contempo il capo di stato ucraino si è altresì rifiutato di firmare per circa un anno una legge che avrebbe ridotto l’età minima per la coscrizione da 27 a 25 anni. Di fronte alla difficile situazione militare, la classe politica ucraina è stata tuttavia chiamata ad approvare misure impopolari per rafforzare le forze armate. Il primo passo di tale processo è stato mosso il 3 aprile, quando Zelensky ha infine firmato il provvedimento finalizzato all’abbassamento dell’età minima per la coscrizione.

La nuova manovra approvata dalla Verkhovna Rada introduce due rilevanti riforme. Da un lato essa applica nuove restrizioni in caso di mancata registrazione per la coscrizione. L’articolo due impone della legge statuisce infatti la restrizione delle possibilità di guida di un veicolo durante la mobilitazione in caso di mancata registrazione presso il locale centro di reclutamento. Lo stesso articolo subordina altresì la fornitura di servizi consolari presso le sedi diplomatiche straniere alla registrazione da parte dei cittadini residenti all’estero dei documenti necessari per la registrazione alla coscrizione.

In secondo luogo, la legge introduce altresì un servizio militare di base della durata di cinque mesi, subordinando l’ingresso in alcuni organi pubblici al superamento di quest’ultimo. Nei fatti la parte più importante della legge non risulta tanto inerente al suo contenuto, ma bensì a ciò che è stato omesso. Il provvedimento avrebbe infatti dovuto contenere una disposizione riguardante la smobilitazione del personale dopo 36 mesi di servizio, la quale avrebbe dovuto rappresentare un segnale per i soldati al fronte dall’inizio del conflitto, tuttavia, essa è stata rimossa su richiesta dei militari.

Il terremoto politico

Durante prima fase del conflitto con la Federazione Russa, la forte coesione politica e l’alto morale della popolazione sono risultati due dei fattori principali nel consentire all’Ucraina di respingere l’offensiva russa sulla capitale. A seguito del fallimento della controffensiva estiva del 2023, sono emerse diverse crepe nell’ambito del fronte interno ucraino, le quali inizialmente hanno assunto la forma di una faida tra il Capo di stato Volodymr Zelensky e il Comandante in Capo delle forze armate Velery Zaluzhny, culminate con la rimozione di quest’ultimo.

Tali problematiche sono nuovamente venute alla luce durante il processo di redazione della nuova legge sulla mobilitazione, la cui approvazione è stata caratterizzata dalla presenza di oltre oltre 4000 emendamenti. A dispetto della netta maggioranza parlamentare in favore del provvedimento, la classe politica di Kiev è risultata profondamente spaccata sul tema. Il parlamentare Oleksandr Fedienko ha asserito che la legge manderà un chiaro messaggio ai partner dell’Ucraina, mostrando che Kiev è pronta a riprendersi i territori persi e necessita pertanto degli armamenti necessari. Viceversa, altri politici si sono astenuti, o hanno votato in maniera contraria. Inna Sovsun, parlamentare d’opposizione, ritiene che tanto le punizioni per evitare il servizio miliare, quanto i bonus per coloro i quali entreranno nelle forze armate siano insufficienti.

Gli effetti

Allo stato attuale non è chiaro quanti soldati verranno arruolati con la nuova mobilitazione. È probabile che gli effetti concreti del provvedimento si manifesteranno nei mesi estivi. L’arrivo dei soldati mobilitati contribuirà certamente a rafforzare la tenuta del fronte, segnato dalla preponderanza degli effettivi russi.

Tuttavia, è improbabile che tale manovra risolva da sola i problemi militari ucraini. Attualmente Kiev e gli USA stanno conducendo una strategia fondata sul concetto di hold and build, fondata su una postura difensiva volta a logorare le forze avversarie preparando contestualmente le proprie unità militari ad una nuova controffensiva. Tuttavia, il successo di tale strategia risulta indissolubilmente legato alla capacità di infliggere all’avversario una quantità di perdite più elevata di quanto la sua capacità di generazione di nuove forze possa sopportare.

A dispetto dell’elevato numero di morti subito durante le recenti offensive, la Federazione Russa sta attualmente riuscendo a generare un ammontare di forze adeguato a sopportare le perdite e condurre nuovi attacchi.

In virtù di ciò, la capacita ucraina di respingere gli attacchi di Mosca e lanciare una futura controffensiva dipenderà sia dalla capacità di mobilitare un numero sufficiente di uomini, nonché di ottenere le capacità militari atte a logorare adeguatamente le forze russe. Un risultato il cui ottenimento risulta legato tanto allo sviluppo di una possente industria della difesa locale, quanto alla risoluzione dell’attuale paralisi politica negli Stati Uniti.

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