"Scelga Robert Kennedy come vice": la strana proposta di Bannon a Trump

Il nipote di John F. Kennedy piace molto ai trumpiani della prima ora come l'ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, e l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn

"Scelga Robert Kennedy come vice": la strana proposta di Bannon a Trump

Robert F. Kennedy Jr., 69 anni, nipote del presidente John F. Kennedy e figlio dell'ex procuratore generale degli Stati Uniti Robert F. Kennedy, avvocato e ambientalista, è candidato alla presidenza degli Stati Uniti come democratico ma potrebbe essere "ingaggiato" da Donald Trump come vicepresidente. L'idea è dell'ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, che lancia i'ipotesi di un ticket anti-establishment formato da un repubblicano e da un democratico. "Bobby Kennedy sarebbe, credo, una scelta eccellente da prendere in considerazione per il presidente Trump" come compagno di corsa, ha dichiarato ai microfoni del suo programma radiofonico, War Room. L'ipotesi affascina molti trumpiani e potrebbe piacere all'elettorato di The Donald. Roger Stone, ex consigliere di Richard Nixon e di Trump, ha infatti definito un eventuale ticket Trump-Kennedy un "sogno".

Chi è Robert Kennedy Jr. e perché piace ai trumpiani

Ciò che piace a Stone e a Bannon, così come ad altri esponenti del trumpismo, non è solo lo scetticismo verso le misure sanitarie anti-Covid ma le posizioni geopolitiche da parte di Kennedy e le sue esternazioni contro il nemico "globalista". Soprattutto, la sua contrarietà ad armare l'Ucraina nella guerra per procura contro la Russia. "Sulle questioni geopolitiche, in effetti, assomiglia molto a Donald Trump", ha ammesso Stone. Apprezzamenti sono arrivati anche dall'ex consigliere per la sicureza nazionale, Michael Flynn, il quale ha sottolineato su Twitter di "apprezare" il candidato democratico. Kennedy non è solo appartenente a una delle famiglie più famose d'America, ma è anche un attivista che ha fatto molto discutere, nel recente passato, per le sue posizioni contro il vaccino anti-Covid, in particolare sui bambini e, in generale, contro la gestione della pandemia da parte del governo Biden. A Bannon e Flynn si aggiunge il capo di Turning Point Usa, Charlie Kirk, che il 6 aprile scorso ha definito Kennedy "uno degli attivisti politici più articolati e premurosi che perseguono lo stato amministrativo".

Il programma del nipote di Jfk

Il nipote di Jfk è inoltre presidente dell'associazione no-profit Children's Health Defense, che in una lettera inviata agli attivisti la scorsa settimana, ha dichiarato: "La mia priorità assoluta è porre fine alla fusione corrotta tra potere statale e aziendale che ha rovinato la nostra economia, distrutto la classe media, inquinato le nostre terre e le nostre acque, avvelenato i nostri figli e che ci ha derubato dei nostri valori e della nostra libertà”. Dopo aver esaminato attentamente le informazioni scientifiche, ha aggiunto, "mi è chiaro che i vaccini e altre esposizioni ambientali tossiche sono inestricabilmente legati all’aumento dei tassi di autismo, allergie, disturbi autoimmuni e una serie di altre condizioni".

In passato le sue affermazioni contro il vaccino hanno destato stupore e polemiche. In un discorso tenuto a Washington, Dc, Kennedy ha paragonato le misure anti-Covid a quelle della Germania nazista: esternazioni che non sono piaciute al resto della sua famiglia, che ha immediatamente preso le distanze. E Trump cosa ne pensa? Al momento l'ex presidente non ha commentato la proposta del suo ex collaboratore e ideologo, Steve Bannon.

Negli anni scorsi, tuttavia, i contatti tra Trump e Kennedy ci sarebbero già stati: nel gennaio 2017, appena insediato alla Casa Bianca, secondo quanto riportato dalla rivista Science, il tycoon avrebbe chiesto all'avvocato "no-vax" di presiedere una commissione per la "sicurezza dei vaccini e integrità scientifica": l'ipotesi è poi sfumata ma chissà che, nel prossimo futuro, i due non possano sentirsi nuovamente e magari immaginare una collaborazione, insieme.

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