"Noi amiamo lo Studio Ovale". Così cambia l'ufficio del 47esimo presidente americano

Come da tradizione per ogni cambio di amministrazione negli Stati Uniti, anche il presidente Trump ha apportato significative modifiche allo Studio Ovale. E torna il pulsante per ordinare la sua bevanda preferita

"Noi amiamo lo Studio Ovale". Così cambia l'ufficio del 47esimo presidente americano
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In attesa di realizzare la nuova età dell’oro americana promessa durante il discorso d’insediamento, Donald Trump comincia a tradurre le sue parole in fatti partendo dalla Casa Bianca. Più precisamente dallo Studio Ovale dove, come al tempo del suo primo mandato, tornano a dominare le tonalità dorate a lui tanto care. Le modifiche all’ufficio presidenziale, e lo sgombero degli effetti appartenenti ai Biden, sono state realizzate ieri mentre nella Rotonda del Campidoglio il tycoon presenziava alla cerimonia d'inaugurazione.

In realtà il ritorno alla tappezzeria color oro non è del tutto rivoluzionario. I tendaggi dorati voluti da The Donald tra il 2017 e il 2021 erano rimasti durante l’interregno del vecchio Joe, quasi a voler ricordare la possibilità – impensabile appena quattro anni fa - di un ritorno del repubblicano nella città sul Potomac. Anche la carta da parati bianca scelta in passato da Trump per sostituire quella a strisce dell’epoca Obama, era sopravvissuta al cambio di amministrazione. Il tappeto blu è invece stato sostituito da un altro dai colori neutri.

La tradizione vuole che ogni inquilino della Casa Bianca personalizzi lo Studio Ovale. Ogni singola scelta compiuta dal commander in chief serve dunque a trasmettere un messaggio e, più che i colori marchio di fabbrica del miliardario, sono altri elementi di arredo a manifestare il cambio di passo negli Stati Uniti. A partire dai quadri. Il Wall Street Journal, che ha ottenuto dagli assistenti di Trump la possibilità di visionare in anteprima esclusiva l'ufficio presidenziale, riferisce che ad affiancare il ritratto di George Washington posizionato sopra al camino ci sono i ritratti di Alexander Hamilton, il primo segretario al Tesoro Usa, e di Thomas Jefferson, il terzo presidente americano. Inoltre, tra i vari quadri ce ne sarebbe, ancora una volta, uno che ritrae Andrew Jackson, considerato il primo presidente populista e tra i preferiti dell'ex star di The Apprentice.

A sorpresa il tycoon ha conservato il busto di Martin Luther King, di cui ieri ricorreva la celebrazione nazionale, e di Benjamin Franklin. Quest’ultimo era stato selezionato da Joe Biden per indicare l’importanza assegnata dalla sua amministrazione alla scienza. Il busto di Winston Churchill, che in precedenza era stato spostato fuori dalla stanza, è stato posizionato su un tavolino vicino al camino. In bella mostra negli scatti pubblicati dal quotidiano finanziario si notano poi bandiere militari, statuette d’aquila argentate e foto di Trump e di membri della sua famiglia.

Sulla Resolute Desk, la leggendaria scrivania regalata nel 1880 dalla regina Vittoria al presidente Rutherford B. Hayes, sono presenti un vassoio di penne pronte per essere utilizzate dal tycoon per firmare decine di ordini esecutivi e un pulsante di servizio adoperato in passato da Trump per ordinare Diet Coke. La passione del 47esimo presidente per tale bevanda è risaputa - pare che ne beva 12 lattine al giorno – e James Quincey, il ceo di Coca Cola, ha persino regalato a The Donald una bottiglia commemorativa per l’insediamento, rispettando così una consuetudine in vigore dal 2005.

"Noi amiamo lo Studio Ovale" ha detto Trump intervenendo alla Capital One Arena, di fronte a migliaia di suoi sostenitori.

Le guerre iniziano e finiscono lì", ha aggiunto, "tutto inizia e finisce nello Studio Ovale". E tra una Diet Coke e l’altra, per il nuovo inquilino della Casa Bianca che ha promesso di voler essere un pacificatore i conflitti a cui porre fine non mancano di certo.

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