La stangata di Trump: "Da domani dazi per Canada, Messico e Cina"

Trump ha definito "tariffa" la quarta parola più bella del dizionario, dopo "Dio", "amore" e "religione"

La stangata di Trump: "Da domani dazi per Canada, Messico e Cina"
00:00 00:00

"Non c'è niente che Canada, Messico e Cina possano fare per evitare i dazi": il presidente Donald Trump ha dichiarato che imporrà i suoi dazi nel weekend, scommettendo che tassare le aziende americane per i beni importati alla fine punirà i Paesi che producono ciò che gli americani vogliono, e piegherà quelle nazioni al tavolo delle trattative.

Domani, 1 febbraio, scatteranno dazi del 25% su Canada e Messico e del 10% sulla Cina. Lo conferma la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, definendo "false" le indiscrezioni riportate dalla Reuters. Trump e la sua amministrazione sono stati coerenti: i dazi arriveranno e presto. Ma hanno offerto informazioni contrastanti su quali dazi sarebbero stati annunciati questo fine settimana.

In occasione della cerimonia di firma nello Studio Ovale nel suo primo giorno in carica, Trump aveva dichiarato che avrebbe imposto tariffe generalizzate del 25% su Messico e Canada il 1° febbraio. Il giorno dopo, che avrebbe imposto una tariffa del 10% su tutti i beni provenienti dalla Cina il 1° febbraio. E di nuovo giovedì dallo Studio Ovale, Trump ha riferito che la sua amministrazione avrebbe annunciato tariffe del 25% su Canada e Messico sabato. Oggi, poi, Leavitt ha confutato il rapporto della Reuters che suggeriva che le tariffe avrebbero potuto essere ritardate, sostenendo che dazi del 25% su Canada e Messico e tariffe del 10% sulla Cina sarebbero state introdotte da subito.

Non è ancora chiaro se le tasse sulle importazioni includeranno esenzioni per prodotti come il petrolio. Cina, Canada e Messico sono i principali partner commerciali degli Stati Uniti, rappresentando il 40% dei beni importati negli Stati Uniti lo scorso anno. Trump ha però subito svelato il mistero: gli Stati Uniti imporranno dazi su "prodotti farmaceutici e acciaio" da domani. Poi su "microchip, il petrolio e il gas". Parlando nello Studio Ovale dopo aver annunciato le tariffe contro Messico, Canada e Cina ha citato quei tre prodotti e aggiunto: "Avverrà presto, attorno al 18 febbraio".

Ora però cresce il timore che le nuove forti imposte possano innescare una guerra commerciale su vasta scala e far salire i prezzi negli Stati Uniti. Oggi il primo ministro canadese Justin Trudeau ha dichiarato: "Non è quello che vogliamo, ma se andrà avanti, agiremo anche noi". Il Canada e il Messico hanno già dichiarato che avrebbero risposto ai dazi statunitensi con misure proprie: tuttaavia, se le importazioni statunitensi di petrolio dal Canada e dal Messico venissero colpite da imposte, ciò rischierebbe di vanificare la promessa di Trump di abbassare il costo della vita. Il costo delle tariffe sull'energia importata potrebbe essere scaricato sulle aziende e sui consumatori, con il conseguente aumento dei prezzi di benzina e generi alimentari.

Secondo l'Energy Information Administration, a ottobre gli Stati Uniti hanno importato quasi 4,6 milioni di barili di petrolio al giorno dal Canada e 563.000 barili dal Messico. La produzione giornaliera degli Stati Uniti nello stesso mese è stata in media di quasi 13,5 milioni di barili al giorno. Trump ha dichiarato in precedenza che una tariffa del 10% sulle importazioni cinesi si aggiungerebbe ad altre tasse di importazione applicate ai prodotti del Paese. Poco dopo il discorso di Leavitt, l'indice azionario S&P 500 ha ceduto e ha cancellato in gran parte i guadagni della giornata.

Uno studio condotto questo mese da Warwick McKibbin e Marcus Noland del Peterson Institute for International Economics ha concluso che i dazi del 25% su Canada e Messico e del 10% sulla Cina “danneggerebbero tutte le economie coinvolte, compresa quella statunitense”. Per il Messico”, si legge nello studio, una tariffa del 25% sarebbe catastrofica.

Inoltre, il declino economico causato dalla tariffa potrebbe aumentare gli incentivi per gli immigrati messicani ad attraversare illegalmente il confine con gli Stati Uniti - contraddicendo direttamente un'altra priorità dell'amministrazione Trump.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica