Camera dei Comuni a rischio rivoluzione: il sondaggio choc che spaventa Sunak

Una vittoria schiacciante dei Laburisti, il prossimo 4 luglio, potrebbe ridisegnare la "geografia" logistica del Parlamento inglese

Camera dei Comuni a rischio rivoluzione: il sondaggio choc che spaventa Sunak
00:00 00:00

Dopo il prossimo 4 luglio, le sedute per il Laburisti potrebbero non bastare alla Camera dei Comuni. Ma in che senso? Quando Rishi Sunak ha indetto nuove elezioni, il Regno Unito era già preparato all'ipotesi cappotto da parte dell'attuale opposizione.

Cosa dicono i sondaggi

Secondo un sondaggio del Sunday Times, i seggi per i laburisti dovrebbero essere 456, più del doppio rispetto alle precedenti elezioni del 2019. Per i Tories, in caduta libera, previsti soltanto 72 seggi, un crollo colossale rispetto agli attuali 365 scranni. Persino Nigel Farage fa meglio dei conservatori nei sondaggi a poche settimane dal voto. Quello che l'istituto YouGov descrive come un "terremoto" è in realtà un divario di appena un punto percentuale tra il partito del primo ministro britannico Rishi Sunak e quello anti-immigrazione Reform UK.

Secondo la ricerca pubblicata dal Times e condotta su un campione di 2.211 persone, i laburisti restano in testa con il 37% (perdono un punto) delle intenzioni di voto davanti a Reform UK (19%, +2 punti) e ai conservatori (18%, stabili). "Ora siamo l'opposizione al Labour", ha tuonato tronfio Farage, ormai il leader del partito più di destra dello spettro politico britannico, all'apertura di un dibattito sul canale ITV.

Il rischio "Starmageddon"

Al potere da 14 anni, i conservatori sono così esausti che il ministro della Difesa Grant Shapps ha recentemente messo in guardia dal rischio che i laburisti ottengano una "super maggioranza" in Parlamento. Questo costringerebbe i banchi dei conservatori a dover ospitare i colleghi laburisti, costringendo i commessi parlamentari a dover usare qualche strumento per poter tenere separate maggioranza e opposizione: si tratterà, probabilmente, di un cordone da cerimoniale che separerà anche solo visivamente le due correnti. Il Parlamento inglese, a differenza di molti altri nel mondo, consta di dimensioni molto ridotte, e ha sempre previsto la presenza di maggioranza e opposizione sedute una di fronte all'altra. Una logistica che rende visivamente più semplice il dibattito e il dialogo e, sovente, lo scontro.

Non si tratta, dunque, di alcun cambiamento istituzionale, ma della rottura di una consuetudine che, tuttavia, segna visivamente un cambiamento politico di portata storica. Non bisogna nemmeno dimenticare che il giornale che ha diffuso la notizia con toni allarmistici-quasi un'apocalisse zombie piombata sul Parlamento inglese-è di tradizionale orientamento conservatore, dunque potrebbe rappresentare anche una mossa di propaganda, montata ad arte per indurre moderati ma anche i delusi del partito ad andare comunque alle urne. Nel fare questo, era sceso in campo anche l'ex premier Boris Johnson che aveva coniato il termine "Starmageddon", realizzando un gioco di parole con il cognome del leader labour, Keir Starmer. Accanto a ciò, si chiedono gli inglesi, vi è un'altra grande incognita elettorale: La Bbc, infatti, si chiede se il Sun, tabloid ultraconservatore di Rupert Murdoch, finirà per dare il suo endorsement a Starmer, come accadde con Tony Blair nel 1997 e in due elezioni successive. Solitamente il magnate dell’editoria tende con i suoi media a puntare sul cavallo vincente, auspicando un do ut des.

Il manifesto di Starmer

La "rivoluzione" dei banchi, dunque, poco ha a che fare con riti e cerimoniale. Ma potrebbe segnare una rivoluzione copernicana di fronte ad un partito internazionale che perde consensi di fronte a scandali, inefficienze e continui cambi al vertice che hanno finito per irrobustire i Laburisti. Per questi ultimi non è detto che la vittoria schiacciante si realizzi, ma senza dubbio saranno loro a governare dalla sera del 4 luglio. In risposta alla crisi dei conservatori, Starmer ha lanciato un "manifesto per la creazione di ricchezza", impegnandosi a rilanciare l'economia se dovesse conquistare il potere, dopo quattordici anni all'opposizione, nelle elezioni del 4 luglio.

Da quasi due anni, i sondaggi danno il partito guidato da Starmer saldamente in testa rispetto ai conservatori del premier Sunak.

"La creazione di ricchezza è la nostra priorità numero uno, la crescita economica è il nostro core business", ha affermato il 61enne leader, presentando la piattaforma dei laburisti due giorni dopo che i conservatori hanno promesso agli elettori ulteriori tagli fiscali. Starmer ha escluso l'aumento dell'Iva sulle vendite, delle aliquote dell'imposta sul reddito e dell'assicurazione nazionale da cui dipendono l'assistenza sanitaria, le pensioni e la disoccupazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica