"È preoccupato". Nubi sul futuro di Mosca: ecco cosa preoccupa Putin

Nel 2025 Pil russo in calo rispetto ai due anni precedenti. Trump: "L'economia russa sta fallendo"

"È preoccupato". Nubi sul futuro di Mosca: ecco cosa preoccupa Putin
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Vladimir Putin è più preoccupato per lo stato dell’economia russa di quanto si possa immaginare. Ad affermarlo è l’agenzia Reuters che cita cinque fonti anonime “a conoscenza della situazione”. Per il capo del Cremlino sarebbero le distorsioni economiche derivanti dalla guerra, in particolare sul fronte interno, a generare timori. Non a caso la carenza di manodopera e i tassi di interesse elevati per combattere l’inflazione sono infatti tra i fattori che avrebbero convinto “una parte dell'élite russa a pensare che sia auspicabile una soluzione negoziata alla guerra” con l’Ucraina.

Stando a quanto rivelato da Reuters, la frustrazione di Putin sarebbe emersa a dicembre nel corso di un incontro con diversi responsabili del mondo degli affari. Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ammesso l’esistenza di “fattori problematici” precisando però che comunque la Federazione si sviluppa ad un ritmo elevato ed è in grado di soddisfare “tutti i requisiti militari” senza trascurare le esigenze sociali e di welfare. “Ci sono problemi”, ha aggiunto Peskov, “ma sfortunatamente i problemi ci sono ormai in quasi tutti i Paesi del mondo. La situazione è valutata come stabile e c’è un margine di sicurezza”.

Il pil russo, dopo una contrazione nel 2022, è tornato a crescere nei due anni successivi - "più velocemente dell’Unione Europea e degli Stati Uniti" - grazie all’export di petrolio e gas verso le nazioni che non hanno aderito alle sanzioni occidentali. Quest’anno però le stime del Fondo monetario internazionale indicano per Mosca una crescita inferiore all’1,5%. A pesare è l'inflazione che nel 2024 ha raggiunto il 9,5%. Per combatterla la Banca centrale della Federazione ha portato in ottobre i tassi di interesse al 21%.

La Russia, ovviamente, è economicamente interessata a trattare per una conclusione diplomatica del conflitto”, ha affermato Oleg Vyugin, ex vicepresidente della Banca centrale russa, che ha parlato proprio del rischio delle distorsioni sull’economia generate dall’aumento della spesa militare. Sullo sfondo ci sarebbe uno scontro in atto tra la governatrice della Banca centrale russa Elvira Nabiullina e alcuni dei più grandi operatori economici del Paese sulle decisioni prese in merito ai tassi di interesse. Per il momento fonti vicine allo zar fanno sapere che l’autorità della governatrice “è indiscutibile. Il presidente si fida di lei”.

Sulla questione è intervenuto Donald Trump, il quale ha dichiarato che Putin sta "distruggendo il suo Paese" e ha minacciato di imporre sanzioni più severe contro Mosca e i suoi sostenitori se non verrà raggiunto un accordo sul conflitto.

Inoltre, in un post sul social Truth il tycoon, dopo aver sottolineato di aver avuto sempre un buon rapporto col presidente della Federazione, ha scritto di non voler “danneggiare la Russia. Farò alla Russia, la cui economia sta fallendo, e al presidente Putin, un grandissimo favore. Raggiungete un accordo ora e fermate questa ridicola guerra! Non potrà che peggiorare!".

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