Trema ancora il terreno sotto i piedi di Ursula von der Leyen, alla vigilia del voto per la sua riconferma alla guida della Commissione europea. Il gruppo The Left al Parlamento europeo ha richiesto il rinvio della consultazione in seguito alla sentenza della Corte di giustizia dell’Ue riguardo agli estesi omissis apposti dall'esecutivo guidato dalla candidata del Ppe ai contratti di acquisto dei vaccini anti Covid siglati con diverse case farmaceutiche nel 2020-2021.
“La Corte europea ha giudicato illegittimo il rifiuto di fornire informazioni rilevanti, il che ha un impatto significativo sulla rielezione della presidente della Commissione von der Leyen prevista per domani mattina in Parlamento”, ha evidenziato il gruppo. In particolare, la formazione di sinistra ha chiesto alla presidente dell’europarlamento Roberta Metsola di domandare ai servizi giuridici di Strasburgo una valutazione sull'opportunità di rinviare la votazione del 18 luglio fino a quando la Commissione europea non avrà divulgato i documenti rilevanti. “La decisione della Corte di giustizia europea dimostra ulteriormente che Ursula von der Leyen manca di una bussola morale quando si tratta di trasparenza o integrità. Opacità e conflitti di interesse sono temi ricorrenti nella sua traiettoria politica; ha una storia di scandali”, hanno sottolineato i copresidenti del gruppo The Left Manon Aubry e Martin Schirdewan. “Dovrebbe essere ovvio che von der Leyen ritiri la sua candidatura è la prova della sua riluttanza a rispettare la trasparenza e ad agire. Se qualche eurodeputato avesse ancora dei dubbi: votare per Ursula von der Leyen significa sostenere accordi dietro le quinte e mancanza di integrità”.
La candidata alla presidenza della Commissione si era incontrata con i membri di The Left pochi giorni fa, per cercare di assicurarsi il loro supporto in un’elezioni di cui il risultato non è scontato, vista la probabile presenza di diversi franchi tiratori nella coalizione che sostiene la riconferma di von der Leyen.
Per quanto riguarda la situazione vaccini, nella sentenza del tribunale dell’Unione europea si legge che la Commissione ha perso nella parte “essenziale” del procedimento nella causa intentata da diversi deputati, tra cui l’olandese dei Verdi Kim van Sparrentak e la scomparsa Michèle Rivasi: “Poiché la Commissione Europea è rimasta soccombente per l'essenziale, deve essere condannata alle spese, secondo le conclusioni delle ricorrenti”.
La Commissione ha reagito con una lunga dichiarazione in cui si sostiene che che "il tribunale segue la Commissione nella maggior parte delle argomentazioni" e che avrebbe "accolto solo parzialmente l'azione legale su due punti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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