Sicurezza, debito e immigrati. Tutti i nodi sul tavolo di Merz. Via ai colloqui con la Spd

Le sfide del futuro cancelliere per rilanciare il Paese. Timori di un terzo anno di recessione

Sicurezza, debito e immigrati. Tutti i nodi sul tavolo di Merz. Via ai colloqui con la Spd
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Toni crepuscolari dipingono il «Paesaggio sull'Elba», tela del maestro del Romanticismo tedesco Caspar David Friedrich che pose al centro della sua poetica la transizione tra luce e oscurità. Il dipinto è conservato presso il Museo di Storia dell'Arte di Stralsunda nell'estremo nord-est della Germania. Come un quadro di Friedrich, la città sul Baltico è simbolo del cambiamento in corso in un Paese smarrito senza le storiche certezze di stabilità e prosperità.

Alle elezioni anticipate del 23 febbraio, a Stralsunda ha vinto Dario Seifert, 31enne del partito di estrema destra Afd che ha conquistato il feudo tenuto da Angela Merkel della Cdu dal 1990 alla fine del suo ultimo mandato da cancelliera nel 2021. Una metafora dei sommovimenti in atto in Germania. Al voto di domenica, Afd ha confermato il suo dominio sull'Est e ha raccolto enormi consensi tra i giovani come il partito post-comunista Die Linke. Gli estremi opposti hanno avuto successo grazie a un abile utilizzo dei social network. Tra i 18-24enni, il 21 per cento ha votato per Afd e il 25 per Die Linke. Entrambi i partiti hanno capitalizzato il desiderio di cambiamento della gioventù, il suo rifiuto di partiti tradizionali percepiti come fossilizzati. Se Die Linke si è affermata soprattutto grazie alla mobilitazione contro Afd, l'estrema destra ha colto le principali preoccupazioni dei tedeschi, giovani e non solo: immigrazione e crisi dell'economia. Tra i neoelettori, Afd vince perché promette una speranza di futuro migliore in sicurezza e prosperità. Non importa che i candidati siano a volte controversi come Seifert, già militante di Jn, organizzazione giovanile del partito neonazista Npd.

Il nero che fa paura non è quello dei nostalgici del Terzo Reich, ma della recessione in cui la Germania potrebbe cadere anche nel 2025. Dopo la contrazione del Pil dello 0,3 per cento nel 2022 e dello 0,2 nel 2024, è la Bundesbank ad avvertire che «non si può escludere un terzo anno consecutivo senza crescita», per la prima volta nella storia della Germania. Con sicurezza, difesa e contrasto all'immigrazione illegale, la ripresa è tra le priorità del presidente della Cdu Friedrich Merz, probabile prossimo cancelliere di un governo di Grande Coalizione tra popolari e socialdemocratici. Per far ripartire la locomotiva d'Europa, Merz, già pupillo del guardiano del rigore Wolfgang Schäuble, apre alla riforma del freno al debito precisando che è «esclusa nel prossimo futuro».

L'allentamento del vincolo di bilancio costituzionale è legato all'approvazione di un nuovo fondo speciale da 200 miliardi di euro per le Forze armate, per cui spinge anche il ministro della Difesa Boris Pistorius, probabile prossimo dominus della Spd. Prove di coalizione «Albania» tra i neri popolari e rossi socialdemocratici che nella prossima legislatura dovranno far fronte alla minoranza formata al Bundestag da Afd e Die Linke.

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