"Sospesa l'espulsione dei venezuelani verso El Salvador": lo schiaffo della Corte Suprema a Donald Trump

Per il Washington Post il piano del presidente Usa sull'immigrazione avvicina gli Stati Uniti alla crisi costituzionale

"Sospesa l'espulsione dei venezuelani verso El Salvador": lo schiaffo della Corte Suprema a Donald Trump
00:00 00:00

Semaforo rosso dei massimi giudici Usa al piano di Donald Trump sull'immigrazione. Nelle prime ore di sabato la Corte Suprema degli Stati Uniti ha infatti ordinato all'amministrazione repubblicana di sospendere l'espulsione di una trentina di venezuelani trattenuti nel centro di detenzione per immigrati di Bluebonnet ad Anson, nel Texas settentrionale, con l'accusa di essere membri di una banda criminale venezuelana. La base legale a cui il capo della Casa Bianca avrebbe ancora una volta fatto ricorso per la sua campagna contro gli irregolari è l'Alien Enemies Act, una legge di guerra che risale al 1798.

Nella nota emessa dalla massima Corte, stringata come di solito avviene in situazioni emergenziali, si legge che "il governo è invitato a non espellere dagli Stati Uniti alcun membro del gruppo di presunti detenuti, fino ad ulteriore ordine di questa Corte". Ad esprimersi in senso contrario sono stati due giudici - Clarence Thomas e Samuel Alito, nominati durante il mandato di George W.Bush - dei nove totali che compongono l'alto tribunale. Il Wall Street Journal riporta che l'ordinanza è arrivata mentre era già in corso il trasferimento sui bus dei migranti presumibilmente diretti verso l'aeroporto in vista dei voli verso El Salvador.

La questione è arrivata all'attenzione della Corte suprema a seguito dell'azione giudiziaria istituita dagli avvocati dell'American Civil Liberties Union (Aclu), che hanno presentato istanze d'urgenza contro l'applicazione dell'Alien Enemies Act anche presso tre diverse corti federali. Lee Gelernt, il legale principale dell'organizzazione per la difesa dei diritti civili negli Usa, ha fatto sapere di essere "sollevato" dal fatto che la massima Corte abbia impedito all'amministrazione Trump di portare via altri migranti come successo il mese scorso.

L'Aclu ha dichiarato che notifiche di espulsione erano state ricevute da diversi migranti e ad un gruppo in particolare era stato indicato di prepararsi per il trasferimento nella giornata di venerdì. Tali avvisi, depositati in tribunale, sono stati scritti esclusivamente in lingua inglese e definivano i destinatari dell'ordine di rimozione come "nemici stranieri". Nel corso di un'udienza convocata in extremis ieri sera presso la corte federale di Washington Gelernt ha detto che all'interno delle notifiche non compare alcun riferimento al diritto a presentare ricorso, "tanto meno i tempi necessari".

Ad inizio aprile la Corte Suprema aveva affermato che le espulsioni potevano procedere solo se coloro che stavano per essere espulsi avevano la possibilità di difendersi in tribunale e se veniva concesso loro "un lasso di tempo ragionevole" per contestare l'ordine. Nelle ultime ore Drew Ensign, avvocato rappresentante del dipartimento di Giustizia, ha dichiarato che i funzionari del governo sono tenuti a fornire un preavviso di sole 24 ore e non sono tenuti a dare istruzioni ai migranti su come contestare i decreti di espulsione.

Ai sensi dell'Alien Enemies Act, il 15 marzo sono stati trasferiti in un carcere di massima sicurezza di El Salvador oltre 130 venezuelani. Come sottolinea il Washington Post, la tensione crescente tra l'amministrazione Trump e i tribunali determinata dall'invocazione della legge del Settecento per giustificare le espulsioni sta portando gli Usa sull'orlo di una crisi costituzionale. Nelle ultime settimane ha destato inoltre clamore il caso di Kilmar Abrego García, un cittadino salvadoregno residente in Maryland, deportato illegalmente il mese scorso nel Paese centroamericano nonostante una protezione legale che ne impediva il rimpatrio.

Il senatore democratico Chris Van Hollen, che di recente ha incontrato García, ha dichiarato che "in questo caso non è solo in gioco la sorte di un solo uomo. È in gioco cosa protegge i diritti costituzionali di chiunque risiede negli Stati Uniti".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica