
“Solo altri 1361 giorni”. È così che l’Economist “celebra” con la copertina del suo ultimo numero il traguardo dei 100 giorni dall’inizio del secondo mandato del presidente Usa Donald Trump. Il settimanale britannico sceglie eloquentemente di accompagnare il titolo alla raffigurazione di un’aquila, il simbolo per eccellenza degli Stati Uniti, in parte spiumata e, piuttosto malconcia, avvolta da bende. Una rappresentazione che riassume le tempeste nelle relazioni internazionali ed economiche scatenate dai provvedimenti varati dal tycoon dopo il suo ritorno a Washington.
E in effetti, molte delle azioni del leader degli Stati Uniti non hanno sollevato perplessità solo tra gli osservatori esteri ma persino tra i cittadini americani. Per averne contezza basta scorrere una serie di sondaggi pubblicati nelle scorse ore che rendono evidenti tutti i dubbi che cominciano a serpeggiare tra gli elettori Usa a meno di sei mesi dal voto che ha incoronato The Donald.
Stando ad una rivelazione condotta dall’Associated Press, quattro americani su 10 dichiarano che Trump è stato un presidente "terribile" in questa prima parte del suo secondo mandato, due su 10 ritengono la sua performance nella media e tre su 10 valutano che sta facendo un buon lavoro. Solo il 39% degli statunitensi approva nel complesso la gestione della presidenza da parte dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Il 40% ne approva il modo in cui sta guidando la politica estera, i negoziati sul commercio e l’economia e appena il 54% dei repubblicani intervistati sostiene che Trump sia focalizzato sulle “giuste priorità”.
Il 59% degli elettori consultati per un sondaggio del New York Times/Siena College ritiene che sin qui il secondo mandato del miliardario possa essere definito “spaventoso” e il 66% “caotico”. L’indice di gradimento del commander in chief si attesta al 42%, un dato che sembra confermare che “la luna di miele” post-elettorale sia già terminata. La rilevazione mostra poi come l’economia, uno dei temi che hanno convinto gli americani a preferire Trump al democratico Joe Biden, sia diventato un tallone d’Achille anche per il tycoon: appena il 43%, infatti, ne approva la gestione economica. In particolare, la sua politica sui dazi è vista di cattivo occhio dal 55% degli elettori, incluso il 63% degli indipendenti, un bacino elettorale chiave che però spesso sfugge ad una facile identificazione. Inoltre, per il 54% degli intervistati Trump ha “abusato” dei poteri a sua disposizione, incluso il 16% dei repubblicani e il 62% di chi si definisce indipendente.
Segnali negativi per il leader Usa arrivano anche dal sondaggio condotto dal Washington Post assieme ad Abc News e all’istituto Ipsos secondo il quale il 55% degli americani disapprova l’operato di The Donald. Per tale rilevazione, il gradimento di Trump è sceso dal 45% di febbraio al 39% di aprile. Il quotidiano sottolinea nella sua analisi che al traguardo dei 100 giorni di governo l’indice di approvazione di un presidente non è mai stato così basso.
C’è insomma poco da festeggiare per il tycoon, considerato “distaccato” dai problemi delle persone comuni da sei americani su 10. Non va però meglio sul fronte opposto. Quasi sette americani su 10 ritengono infatti che anche il partito democratico sia lontano dalle questioni che preoccupano i cittadini. Se si può immaginare la reazione scettica del capo della Casa Bianca alla ridda di bocciature che emergono dalle indagini realizzate da media ritenuti da lui ostili, sarà più difficile farlo con la più "allineata" Fox News.
Anche in questo caso si registra il parere negativo della maggioranza degli intervistati nei confronti della performance del repubblicano. Che, intanto, tira dritto, e più che ai 100 giorni guarda ad un terzo (impossibile) mandato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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