Trump: "Nessuna esenzione sui dazi". E proclama il 2 aprile "giorno della liberazione"

Il presidente Usa ha ribadito con fermezza la sua posizione sui dazi, escludendo qualsiasi ipotesi di riduzione sulle tariffe imposte su acciaio e alluminio

Trump: "Nessuna esenzione sui dazi". E proclama il 2 aprile "giorno della liberazione"
00:00 00:00

A bordo dell'Air Force One, mentre rientrava da Mar-a-Lago, Donald Trump ha ribadito con fermezza la sua posizione sui dazi, escludendo qualsiasi ipotesi di riduzione sulle tariffe imposte su acciaio e alluminio. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Presidente degli Stati Uniti ha chiarito senza mezzi termini: "No, non ho alcuna intenzione di farlo".

Nessuno sconto sui dazi

Trump ha poi confermato l'avvio delle imposte reciproche a partire dal 2 aprile, una misura pensata per contrastare quelle che Washington considera pratiche commerciali sleali. "Il 2 aprile sarà un giorno di liberazione per il nostro Paese", ha affermato con enfasi, sottolineando che il provvedimento porterà un afflusso di capitali significativo: "Miliardi di dollari sono già entrati nelle casse americane, e il grosso dei fondi arriverà proprio dal 2 aprile". Negli Stati Uniti, da mercoledì 12 marzo, è ufficialmente entrata in vigore una tariffa del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio provenienti da tutti i Paesi. Inizialmente,Trump aveva ventilato l’ipotesi di raddoppiare al 50% la tassa sui metalli canadesi, ma ha poi fatto marcia indietro. A far cambiare idea al Presidente è stata la decisione del Canada di sospendere una nuova imposta sull’elettricità destinata a Washington, oltre all’avvio di nuovi negoziati commerciali tra i due Paesi.

Le reazioni alle politiche sui dazi

Guardando agli altri fronti della guerra commerciale, l’Unione Europea ha reagito ai dazi statunitensi su acciaio e alluminio introducendo, da aprile, contro-tariffe su beni americani per 28 miliardi di dollari, estendendo così la lotta commerciale di Trump oltre l’Atlantico. Il Presidente ha minacciato ritorsioni mirate contro il blocco europeo e giovedì scorso ha paventato un’imposta del 200% su vini, champagne e alcolici se Bruxelles non avesse rimosso la tariffa sul whisky statunitense. Sul fronte cinese, l’amministrazione Trump ha innalzato al 20% le tariffe su diversi beni cinesi, aggiungendosi al dazio del 10% in vigore dal primo mandato presidenziale. Pechino ha reagito con imposte fino al 15% su prodotti agricoli americani, tra cui carne di pollo e maiale, a partire dal 10 marzo.

Molti governi, tra cui Giappone, Australia, Messico, Brasile e Gran Bretagna, hanno scelto di non rispondere, almeno per il momento, temendo che una reazione possa peggiorare le relazioni internazionali e incidere negativamente sulle proprie economie. Tuttavia, questi Paesi si stanno preparando per il prossimo round di tariffe che Trump intende introdurre il 2 aprile, quando il Presidente ha annunciato che imporrà nuove tariffe su auto importate e su quelle nazioni che, secondo lui, discriminano gli Stati Uniti.

Gli effetti sui mercati azionari

Le recenti mosse commerciali di Trump hanno scosso i mercati azionari e alimentato le preoccupazioni sull’economia globale. Mercoledì scorso, i mercati hanno visto fluttuazioni tra guadagni e perdite, mentre gli investitori valutavano l’impatto dei dazi in contrasto con i dati migliori del previsto sull’inflazione di febbraio. Gli analisti hanno messo in guardia contro gli effetti a lungo termine del piano tariffario di Trump, avvertendo che potrebbe causare un aumento dell’inflazione e rallentare la crescita economica.

Lunedì, poi, Goldman Sachs ha abbassato le sue previsioni di crescita economica per gli Stati Uniti nel 2025, riducendole dal 2,4% all'1,7%, citando le politiche commerciali sfavorevoli. "Questo potrebbe essere il report sull'inflazione prima della tempesta", ha dichiarato Seema Shah, chief global strategist presso Principal Asset Management, riferendosi ai dati sull’inflazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica