E se alla fine fosse una pop star a salvare la presidenza di Joe Biden e il sogno di un suo secondo mandato? Certo, non una cantante qualunque ma Taylor Swift, sulle scene da una ventina di anni ed incoronata da Time nel 2023 come person of the year grazie al suo Eras tour. Persino Peggy Noonan, la celebre penna del conservatore Wall Street Journal, ha pubblicato un articolo in cui ne elogia la sua capacità di portare "gioia e lavoro ovunque vada. È la cosa migliore che stia accadendo all’America”. Non stupisce quindi che adesso un sondaggio condotto da Newsweek provi a tradurre in numeri tale successo per valutare quanto esso possa incidere nella corsa alla Casa Bianca.
Secondo la rivista il 18% degli intervistati e tre americani su 10 sotto i 35 anni si dichiarano predisposti a votare per un candidato appoggiato da Taylor Swift. Sono dati che in queste ore gli strateghi elettorali della campagna dem, frustrati dal consenso popolare di Donald Trump e da indici di gradimento anemici per il vecchio Joe, staranno consultando in maniera compulsiva. E non può essere diversamente.
A luglio scorso Trump era indietro di dieci punti rispetto a Biden tra gli elettori sotto i 30 anni. Un recente sondaggio del New York Times mostra invece il tycoon in vantaggio di sei punti sull’avversario nella stessa categoria. In effetti la coalizione liberal e “colorata” che nel 2020 ha garantito al partito dell’asinello la vittoria si è sfilacciata. C’è da recuperare il voto degli afroamericani, degli arabi musulmani e, soprattutto, quello dei giovani. Il Center for information and research on civic learning and engagement ha stimato che alle elezioni del prossimo novembre ci saranno otto milioni di nuovi potenziali elettori mentre saranno 41 milioni i cittadini appartenenti alla Generazione Z chiamati al voto.
Il paradosso è che Taylor Swift potrebbe aiutare quindi i democratici ad orientare il voto dei più giovani per convogliarlo verso il candidato più anziano della storia politica americana. D’altra parte, non sarebbe la sua prima incursione nella politica. Alle elezioni di midterm del 2018 la cantante appoggiò due democratici nel suo Stato, il Tennessee, per contrastare la corsa al Senato della repubblicana Marsha Blackburn. Il risultato non fu però esaltante. La Blackburn mantenne il seggio con oltre il 54% dei voti. La spuntò invece alla Camera l’altro candidato sostenuto dalla popstar.
Keir Keightly, un esperto dei media della University of Western Ontario invita a guardare con prudenza l’effetto che Taylor Swift potrebbe avere sulle sorti del presidente. “Vogliamo credere nel potere delle celebrità sebbene non sia chiaro come ciò possa tradursi in un tangibile successo elettorale” spiega Keightly. Eppure, c’è comunque un altro fronte dove la cantante potrebbe avere una forte influenza.
Alle scorse elezioni di midterm, infatti, un suo post su Instagram spinse 30mila elettori a registrarsi in vista del voto. Anche su questo adesso punta Biden sperando che la sera del 5 novembre possa salire sul palco tra le note di Shake it off.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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