“Gli americani meritano verità”. Trump desecreta i documenti di Jfk e Martin Luther King

Come annunciato in campagna elettorale, Trump ha firmato il decreto per la secrezione: avviato l'iter che porterà alla pubblicazione dei documenti

“Gli americani meritano verità”. Trump desecreta i documenti di Jfk e Martin Luther King
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Il presidente degli Stati Uniti prosegue con l'attuazione di quanto annunciato in campagna elettorale e nel terzo giorno dal suo insediamento ha firmato per la desecretazione dei fascicoli relativi alle morti di John Fitzgerald Kennedy, di suo fratello Robert F. Kennedy e del leader dei diritti civili Martin Luther King. "Tutto sarà rivelato. La gente lo attende da anni, decenni", ha detto Donald Trump dallo studio ovale, firmando il decreto che permette la pubblicazione dei documenti.

"Gli americani meritano trasparenza e la verità. È nel nostro interesse nazionale pubblicare finalmente i dossier degli omicidi senza ritardi", si legge nel decreto. Dopo la firma del presidente, è previsto che inizi un iter di 15 giorni, durante il quale Trump verrà informato della tabella di marcia relativa alla pubblicazione pubblicazione dei documenti relativi alla morte di Jfk. Sarà più lungo l'iter per gli altri due leader e il piano per la pubblicazione sarà presentato a Trump entro 45 giorni. JYSK venne ucciso a Dallas nel novembre 1963. La polizia fermò come sospettato Lee Harvey Oswald, ucciso due giorni dopo da un colpo di arma da fuoco sparato da Jack Ruby. Al momento della pubblicazione dei documenti nel dicembre 2022, il presidente Joe Biden aveva dichiarato che un numero "limitato" di documenti avrebbe continuato a essere trattenuto su richiesta di "agenzie" non specificate. La Commissione Warren che ha indagato sull'omicidio ha stabilito che a sparare fu l'ex tiratore scelto dei Marines. Al momento si dice che delle 5 milioni di pagine relative all'indagine, ne sia stata pubblicata una percentuale pari al 95%.

La morte di Kennedy alimenta da anni teorie cospirazioniste, legate anche alla morte di suo fratello Rober, ucciso nel 1968 a Los Angeles dopo aver vinto le primarie presidenziali della California.

A sparargli Sirhan Sirhan, a cui nel 2023 dopo 55 anni di carcere è stata negata la richiesta di libertà vigilata, perché l'uomo è stato ritenuto ancora troppo pericoloso. In quello stesso anno venne ucciso anche Martin Luther King, per mano di James Earl Ray, che confessò di essere il killer e poi ritrattò, cercando di venir prosciolto fino alla morte nel 1998.

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