"Le auguriamo il male". L'odio della Sea Watch contro Meloni, che replica: "Andremo avanti"

La Ong tedesca Sea-Watch cerca di avvelenare il dibattito con un messaggio pregno d'odio contro il premier e il ministro degli Interni: "Auguriamo loro il peggio"

"Le auguriamo il male". L'odio della Sea Watch contro Meloni, che replica: "Andremo avanti"
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Giorgia Meloni e Matteo Piantedosi si trovano oggi a Tripoli per partecipare al Forum Trans-Mediterraneo sulle migrazioni. Un appuntamento chiave per rafforzare i rapporti già buoni tra il nostro Paese e la Libia in chiave di collaborazione per la riduzione delle partenze dei migranti irregolari al fine di ridurre le morti in mare e garantire a tutti il diritto di non emigrare. Ma questa missione sembra innervosire non poco le organizzazioni non governative, che da tempo si scagliano contro le iniziative del governo Meloni per togliere i flussi di migranti dalle mani dei trafficanti di uomini.

L'ultima in ordine di tempo è Sea-Watch, organizzazione tedesca particolarmente attiva nel Mediterraneo centrale con le sue navi, che dai social ha lanciato una violenta invettiva nei confronti del governo Meloni, con toni inauditi e preoccupanti. "I politici del governo italiano, Meloni e Piantedosi, sono oggi in Libia per lavorare con il primo ministro della Libia occidentale, Dabaiba, sulla loro politica migratoria distopica. Auguriamo loro tutto il male dal profondo del nostro cuore", si legge nel post in lingua tedesca. Sea-Watch dispone anche di un account in lingua inglese, in cui è stato pubblicato un messaggio molto simile ma non uguale, soprattutto nella seconda parte: "Di qualunque cosa parlino, probabilmente mira ad aumentare il numero di uccisioni nel Mediterraneo. Auguriamo loro tutto il peggio".

L'unico profilo dal quale non è stato pubblicato l'anatema, non casualmente, è quello in lingua italiana, fermo a una pubblicazione di 5 giorni fa. Si è tanto parlato nell'ultima settimana della violenza verbale capace di armare, fisicamente le menti più deboli, come si è visto nel caso dell'attentato a Donald Trump, sfuggito per un soffio alla morte. Con questi due comunicati, cosa auspica l'organizzazione tedesca nei confronti del presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri italiano? L'augurio è piuttosto chiaro ed è inammissibile. I tentativi di ingerenza delle organizzazioni non governative tedesche, spesso finanziate dal Bundestag, sono continue e tollerate. Ma messaggi di questa portata hanno il solo scopo di avvelenare il dibattito, generando un rischio per due esponenti del governo, rappresentanti del popolo italiano.

L'arroganza e la prepotenza con le quali le Ong operano nel Mediterraneo hanno da tempo superato ogni limite ma con l'ultimo comunicato di Sea-Watch si è raggiunto un livello di odio e di gravità che non si immaginava possibile nell'Unione europea. I sostenitori italiani di queste organizzazioni probabilmente non avranno nulla da dire davanti a questa escalation di violenza. Intanto, a seguito dei post pubblicati da Sea-Watch scovati da il Giornale, sono arrivate le reazioni della maggioranza. "La Sea-Watch, l’organizzazione non governativa tedesca, lancia una violenta invettiva contro il nostro Esecutivo. Cosa temono, le politiche di Giorgia Meloni per fermare le partenze illegali?", si legge nel profilo di Fratelli d'Italia. "Vergognosi i toni e i termini usati su X da Sea-Watch che, commentando la missione in Libia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ha augurato loro ogni male 'dal più profondo' del cuore. Gravissimo l'incitamento all'odio verso un governo che si sta battendo per contrastare i trafficanti di morte e creare le basi per garantire condizioni di vita migliori in Africa grazie al piano Mattei. Chiediamo una condanna unanime per quanto accaduto", ha dichiarato Tommaso Foti, capigruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati.

"Che le finalità delle Ong non siano umanitarie ma politiche lo denunciamo da tempo, per primi abbiamo segnalato all'opinione pubblica che sui loro siti si dice esplicitamente di voler cambiare le politiche migratorie degli Stati", sono le parole dell'onorevole Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI, "oggi però si è passato nettamente il segno e dalla lotta politica la ong Sea Watch passa alle ingiurie violente, propalando odio nei confronti di un presidente democraticamente eletto, reo di dare seguito agli impegni presi con i cittadini". Nonostante tutto, conclude l'onorevole, "non si faranno intimidire" e "continueranno nella lotta all'immigrazione irregolare e alla tratta degli esseri umani così come fino ad oggi stanno facendo".

Il senatore Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario a Palazzo Madama, aggiunge: "Si parla tanto in questi giorni, soprattutto a seguito dell'attentato a Donald Trump, della necessità di moderare i toni, eppure a sinistra troviamo sempre qualcuno che non sa resistere alla tentazione di gettare fiumi d'odio all'indirizzo degli avversari politici. Purtroppo taluni a sinistra non si smentiscono mai". Il deputato di Fratelli d'Italia Giandonato La Salandra sottolinea che da Sea-Watch "si dicono associazione umanitaria ma augurano il peggio alle istituzioni, un'offesa sfrontata e indegna all'Italia, che non possiamo accettare". Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, ha dichiarato che l'obiettivo perseguito da Meloni di arginare i morti in mare "non è condiviso dalla Sea Watch, che pure tenta di apparire come paladina delle popolazioni del Sud del mondo, ma che poi si rivela un'organizzazione di attività e propaganda politica. Esprimo la solidarietà mia e di tutti i senatori di Fratelli d'Italia al presidente Meloni e al ministro Piantedosi".

Dichiarazioni di sdegno arrivano anche da Forza Italia per tramite del presidente dei senatori, Maurizio Gasparri: "Il linguaggio di Sea-Watch è pazzesco. In un comunicato arrivano ad augurare il peggio alla Meloni ed a Piantedosi.

Che cosa vuol dire il peggio? Che ci siano più morti nel Mediterraneo? Queste organizzazioni, che nel passato hanno fatto da sponda ai trafficanti di persone con questo linguaggio, si qualificano, ancora di più, come un autentico pericolo per la sicurezza internazionale e per la vita dei clandestini vittime della tratta di organizzazioni criminali. Sea-Watch con queste parole dimostra di essere fuori da qualsiasi legalità di qualsiasi Paese del mondo. Una vergogna assoluta".

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