Berlino getta la maschera: "Stop ai migranti un segnale all'Italia"

Un portavoce del governo tedesco ha chiarito che lo stop alla redistribuzione di migranti dall'Italia è una mossa in risposta alle recenti iniziative di Roma

Berlino getta la maschera: "Stop ai migranti un segnale all'Italia"
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Prima c'era solo il sospetto, adesso è arrivata la conferma: Berlino e Parigi hanno voluto lanciare un preciso sgarbo politico all'Italia. Un portavoce del governo tedesco lo ha definito "segnale". Non farsi più carico di una quota di migranti sbarcati nel nostro Paese, altro non è quindi che una spina volutamente messa sul fianco di Palazzo Chigi. E tale rimarrà, hanno fatto sapere dalla capitale tedesca, fino a quando l'Italia non deciderà nuovamente di riprendere i migranti secondari presenti in Germania e in Francia.

Le dichiarazioni del portavoce del governo di Berlino

Nei giorni scorsi l'esecutivo tedesco ha annunciato di sospendere gli accordi su base volontaria circa la redistribuzione dei migranti sbarcati in Italia. Una mossa imitata anche da Parigi, con l'Eliseo che ha decretato lo stop all'accoglienza di almeno 3.500 migranti provenienti dal territorio italiano. In una nota trasmessa dai media tedeschi, un portavoce dell'esecutivo guidato dal cancelliere Olaf Scholz ha fugato ogni dubbio sui motivi che hanno spinto Germania e Francia ad attuare questa presa di posizione.

"Abbiamo voluto mandare un segnale all'Italia - si legge nella nota - sospendendo l'accoglienza volontaria dei richiedenti asilo prevista dagli accordi europei, tenendo conto del rifiuto italiano di applicare per la sua parte l'accordo". Il riferimento è, per l'appunto, alla scelta di Roma di non accogliere più dublinanti. Ossia i migranti sbarcati nel nostro Paese e illegalmente presenti in altri Paesi dell'Ue, contravvenendo alle norme del trattato di Dublino che prevedono invece la presentazione della domanda di asilo nel Paese di primo approdo.

"Le rilocalizzazioni previste nel meccanismo volontario di solidarietà europea - si legge ancora nella nota - potranno riprendere in qualsiasi momento se l'Italia adempie alla sua obbligazione di riprendere i rifugiati in conformità agli accordi di Dublino". Un vero e proprio muro contro muro quindi che però, come sollevato dalle parti del governo italiano, stride con la solidarietà che Roma rivendica per via dell'attuale emergenza migratoria che sta colpendo il nostro Paese e in particolare Lampedusa.

Il perché del braccio di ferro con l'Italia

Da Berlino hanno respinto le critiche sulla mancanza di solidarietà. La mossa del governo tedesco sarebbe quindi solo una risposta a quella attuata da Roma sui dublinanti. Ma ogni anno infatti Roma riprende sul proprio territorio decine di migranti respinti, per via delle norme previste dal trattato di Dublino, dagli altri Paesi Ue. Soprattutto da Francia e Germania.

L'esecutivo italiano, tenuto conto della situazione relativa all'aumento degli sbarchi negli ultimi mesi, ha deciso di sospendere temporaneamente il rientro in Italia dei cosiddetti dublinanti. Da qui il braccio di ferro con Berlino e Parigi. Il rischio concreto è quello di avviarsi verso un lungo muro contro muro. Roma sostiene infatti di avere il diritto di non applicare alcune clausole del trattato di Dublino, Francia e Germania dal canto loro ritengono che non sono tenute ad accogliere migranti se l'Italia non dovesse tornare sui suoi passi.

Il braccio di ferro però al momento penalizzerebbe soprattutto Roma.

In fin dei conti è il governo italiano a subire le peggiori conseguenze di un ulteriore immobilismo da parte europea, con gli sbarchi destinati a crescere e una soluzione politica destinata ad allontanarsi. Forse è proprio per questo che Francia e Germania hanno deciso di lanciare per primi i propri "segnali".

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