"La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione". Così, in una nota, i genitori della giornalista Cecilia Sala, Elisabetta Vernoni e Renato Sala.
"In questi giorni abbiamo sentito l'affetto, l'attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell'informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo. La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione", prosegue la nota. "Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare nell'evitare di divulgare notizie sensibili e delicate".
L'ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, è stata ricevuta questa mattina dal direttore generale Europa del ministero degli Esteri iraniano a Teheran per il caso di Cecilia Sala, la giornalista detenuta dal 19 dicembre scorso nel carcere di Evin. A quanto si apprende, Amadei ha rinnovato la richiesta di rilascio immediato per Sala e di condizioni di detenzione dignitose.
Nella giornata di ieri, in seguito al vertice a Palazzo Chigi sulla vicenda di Sala, la signora Vernoni era stata ricevuta da Giorgia Meloni, mentre il padre della giornalista era stato raggiunto telefonicamente. A preoccupare sono le notizie sullo stato di detenzione della giornalista: una cella piccolissima sempre illuminata, niente materasso nè maschera per gli occhi. Roma ha chiesto che Teheran garantisca condizioni rispettose dei diritti umani alla Sala e piena assistenza consolare, oltre al fatto che venga assicurata la consegna dei generi di conforto che finora le sono stati negati. "Vedremo cosa diranno gli iraniani ma noi non possiamo accettare che ci sia una condizione di detenzione di Cecilia Sala che non sia rispettosa dei diritti della persona e per questo torniamo a chiederne l'immediata liberazione", ha rimarcato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Intanto, da Teheran, la Repubblica islamica dell'Iran ha chiesto che l'Italia "respinga la politica statunitense di presa di ostaggi iraniani" e rilasci il suo connazionale il prima possibile "impedendo agli Stati Uniti di danneggiare le relazioni bilaterali tra Teheran e Roma".
Il direttore generale per l'Europa occidentale del ministero degli Esteri iraniano ha poi "invitato l'Italia a respingere la politica statunitense di presa di ostaggi, contraria al diritto internazionale, in particolare ai diritti umani, a fornire le condizioni necessarie per il rilascio di Abedini il prima possibile e a impedire agli Stati Uniti di danneggiare le relazioni bilaterali tra Teheran e Roma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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