La Francia continua ad attaccare l'Italia sul fronte dei migranti e a puntare il dito contro il governo Meloni, accusandolo di scarsa umanità per la gestione dei migranti della nave Ong Ocean Viking, che nei giorni scorsi ha attraccato nel sud della Francia con poco più di 200 migranti a bordo. Come ritorsione, la Francia ha bloccato il ricollocamento di 3500 migranti, che entro il 2023 sarebbero dovuti arrivare in Francia. Numeri comunque bassi e solo teorici, se si considera che finora il Paese di Macron si è fatto carico di appena 38 persone. E a rivelare la vera natura della gestione dei migranti da parte della Francia ci pensa la Caritas, che da anni opera a Ventimiglia e tocca con mano la scorrettezza dei francesi nei respingimenti.
"La cosa grave è che spesso i francesi rimandano indietro dei minori cambiando l'età, questo va contro il trattato di Dublino. Rimandano anche indietro delle famiglie. Pochissimi migranti vogliono restare in Italia, vogliono andare in Germania, Svezia, Olanda", ha dichiarato Christian Papini, direttore della Caritas Intemelia, un'organizzazione di volontariato di Ventimiglia. Papini è intervenuto ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" e ha raccontato quello a cui assiste tutti i giorni. Respinti al confine e senza possibilità d'ingresso, spiega Papini, "alla fine i migranti pagano 300 euro ai passeur. I passeur sono persone, spesso anche loro migranti, che non sono riuscite a integrarsi, che hanno una regia dietro, e che si fanno pagare per far passare i migranti e in realtà non li fanno passare".
Il ruolo delle associazioni di volontariato a Ventimiglia è fondamentale nella gestione dei migranti sul confine, che tentano in ogni modo di uscire dall'Italia per raggiungere altri Paesi ma qui vengono respinti. "Il trattato di Dublino è la cosa più grave che l'Europa potesse fare, è davvero una croce, perché prevede che il migrante debba rimanere nel Paese dove viene identificato", spiega ancora Papini. La Francia ha rafforzato i controlli in ingresso a Ventimiglia, così come aveva annunciato nei giorni scorsi. Da due gendarmi si è passati a sei, che hanno controllato tutti i mezzi in transito, con l'inevitabile lunga coda verso la Francia e l'irritazione degli automobilisti bloccati.
Parla di "una violazione sostanziale del trattato di Schengen" il governatore della Liguria, Giovanni Toti, aggiungendo che si tratta di "un danno per i frontalieri liguri che ogni giorno fanno avanti e indietro per lavorare, un danno per il turismo e gli affari su entrambi i lati del confine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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