Storico accordo con Albania ed Emirati: cosa cambia sul nucleare

Il premier protagonista al World summit sull’energia ad Abu Dhabi: "Oggi firmiamo un accordo con l'Albania e con gli Stati Emirati uniti". Poi sulla decarbonizzazione: "No a prezzo della desertificazione economica"

Storico accordo con Albania ed Emirati: cosa cambia sul nucleare
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È in corso all'Adnec Centre Abu Dhabi la Sustainability Week, kermesse dedicata all'energia. Accolta all'arrivo all'aeroporto Al Bateen dall'ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti Lorenzo Fanara e dal ministro dell'Industria e della Tecnologia Avanzata degli Emirati Arabi Uniti Sultan bin Ahmed Al Jaber, Giorgia Meloni ha le idee chiare sul dossier e ha indicato la strada per l'Italia: "Abbiamo l'opportunità di diventare l'hub strategico per i flussi energetici tra Europa e Africa. Siamo una piattaforma naturale nel Mediterraneo, il che ci consente di agire come centro di approvvigionamento e distribuzione, collegando sia l'offerta esistente che quella potenziale dall'Africa con la domanda energetica dell'Europa". Il premier ha evidenziato che il suo governo dà voce a questa ambizione anche attraverso il Piano Mattei, progetto che pone l'energia come uno dei suoi pilastri fondamentali e prevede anche progetti di connessione strategica: "Penso, ad esempio, all'interconnessione elettrica Elmed tra Italia e Tunisia".

Progetti ma anche annunci. Nel corso del suo intervento al summit sull'energia, la Meloni ha annunciato la firma di un accordo con Albania ed Emirati Arabi uniti per dare il via a un progetto ambizioso tra le due sponde dell'Adriatico: "Con Sua Altezza lo sceicco Mohammed bin Zayed e il primo ministro Edi Rama, oggi assisteremo alla firma di un impegno di estrema importanza per realizzare una nuova interconnessione energetica, volta a produrre energia verde in Albania e a esportarne una parte in Italia, grazie a un cavo sottomarino attraverso il Mar Adriatico. Crediamo fermamente in questo progetto che coinvolge i nostri tre governi, oltre ai nostri settori privati e agli operatori delle reti". Un'iniziativa che dimostra concretamente "come possano essere costruite nuove forme di cooperazione anche tra partner apparentemente distanti, almeno da un punto di vista geografico".

In materia di energia uno dei dossier più delicati è quello relativo alla decarbonizzazione. La leader del governo italiano ha posto l'accento sulla necessità di pragmatismo: "Non riusciremo a triplicare la capacità di generazione di energia rinnovabile entro il 2030, né a raddoppiare il tasso di efficienza energetica, se continuiamo a inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica o a mettere da parte, per ragioni ideologiche, soluzioni che invece potrebbero aiutare a costruire un'alternativa sostenibile ai combustibili fossili". La Meloni ha aggiunto che bisogna puntare su un mix energetico equilibrato, basato sulle tecnologie attualmente disponibili, su quelle in fase di sperimentazione e su quelle che devono ancora essere identificate. Insomma, le rinnovabili ma non solo: "Mi riferisco anche al gas, ai biocarburanti, all'idrogeno verde e alla cattura della CO₂ - senza dimenticare la fusione nucleare, che potrebbe potenzialmente produrre energia pulita, sicura e illimitata, trasformando l'energia da arma geopolitica in una risorsa ampiamente accessibile, cambiando di fatto il corso della storia".

Stiamo vivendo un'epoca complessa con trasformazioni epocali, ha ammesso la Meloni, e il futuro della transizione energetica e della digitalizzazione dipenderà dalla nostra capacità di trovare un equilibrio tra sostenibilità e innovazione: "Ora abbiamo una scelta da fare: possiamo subire queste trasformazioni restando inerti, oppure possiamo interpretarle come opportunità. Credo che dovremmo scegliere la seconda strada e percorrerla con coraggio e visione, senza paura di osare".

Il presidente del Consiglio ha poi concluso il suo discorso con una citazione dell'economista Julian Simon: "Il principale carburante per accelerare il progresso del mondo è il nostro patrimonio di conoscenze; i freni sono la nostra mancanza di immaginazione".

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