Certo, è molto presto per poter cantare vittoria ma un dato nelle ultime settimane sull'immigrazione è comunque emerso: a ottobre il trend relativo al numero degli sbarchi di migranti in Italia ha cambiato verso. Per la prima volta nel 2023 si sta assistendo a una drastica diminuzione di arrivi sia su base mensile che annuale. Se a settembre sono infatti arrivati 19.168 migranti, al 25 ottobre si è fermi a quota 7.961. Un dato minore anche rispetto al mese di ottobre 2022, quando in Italia erano sbarcate irregolarmente 13.493 persone.
La diminuzione non è sicuramente figlia delle condizioni climatiche: solitamente a ottobre il canale di Sicilia è attraversato dai primi temporali autunnali, quest'anno però il meteo è stato molto clemente e ha fatto registrare condizioni non così diverse da agosto e settembre. Il calo di sbarchi è quindi imputabile a dinamiche interne alla rotta tunisina. Contestualmente, in Spagna si sta assistendo a un importante aumento di sbarchi soprattutto alle Isole Canarie. Lungo al rotta cioè che dal Senegal porta all'arcipelago spagnolo.
Una tratta non mediterranea ma che coinvolge pur sempre, in ambito politico, l'Europa. In molti a Madrid adesso si stanno chiedendo se esiste una correlazione tra un primo calo di sbarchi a Lampedusa e l'aumento registrato a El Hierro, l'isola delle Canarie più coinvolta dal fenomeno migratorio.
La rotta dell'immigrazione verso le Canarie
I quotidiani locali hanno registrato nei giorni scorsi l'approdo, nel giro di poche ore, di almeno 500 migranti. Sono arrivati per l'appunto lungo le coste di El Hierro e gli sbarchi hanno messo in crisi il sistema di accoglienza locale. Il governatore delle Canarie, Fernando Clavijo, ha chiesto l'immediato intervento del governo di Madrid.
Anche perché la terraferma da qui è molto lontana: la penisola iberica dista più di 1.500 km, organizzare lo spotamento di migranti per decongestionare i centri di accoglienza è ancora più complicato che a Lampedusa. I dati del ministero dell'Inteno spagnolo confermano l'attuale andamento. Nel 2023 sono arrivati in Spagna 36.814 migranti, contro i 25.169 dello stesso periodo del 2022. L'aumento è quindi nell'ordine del 46%.
A destare maggiore impressione è il dato relativo alle Canarie. Il ministero dell'Interno di Madrid infatti, per via della conformazione geografica e politica del Paese, divide il dato complessivo evidenziando i numeri di tre specifiche aree: quella della penisola iberica, quella delle due enclavi di Ceuta e Melilla e infine per l'appunto l'arcipelago delle Canarie. Nella prima sono arrivati 12.098 migranti degli oltre 36mila complessivi. Nella seconda invece gli ingressi regolari sono stati 179, dunque la gran parte degli sbarchi ha riguardato El Hierro e tutte le isole vicine. Qui sono approdati 23.537 migranti, lo scorso anno il dato si è fermato a 13.122. L'aumento su base annuale è nell'ordine dell'80%.
Perché i trafficanti puntano sulla Spagna
L'emergenza immigrazione a Madrid è esplosa quasi improvvisamente. Fino alla scorsa primavera, alla vigilia della campagna elettorale per il voto svolto a luglio, l'esecutivo guidato da Sanchez ha rivendicato importanti successi nel contrasto agli sbarchi. Nel periodo che va da gennaio ad aprile del 2023 gli sbarchi lungo le coste delle Canarie risultavano addirittura in diminuzione del 36%.
La tendenza è cambiata nella seconda parte dell'anno. Sul quotidiano El Pais, in diversi articoli si fa riferimento a un collegamento con i primi segnali di inversione della rotta in Italia. In particolare, il sospetto è su una regia comune dietro le organizzazioni di trafficanti di esseri umani che sta valutando più conveniente dirigere i migranti verso le Canarie. Se così fosse, si tratterebbe non di una tendenza delle ultime settimane. Per orientare il macabro business di esseri umani verso nuovi canali occorrono interi mesi e intere stagioni.
Se esiste una correlazione tra le Canarie e Lampedusa dunque, essa potrebbe essersi generata prima dell'estate.
Con i trafficanti che, messi al corrente delle volontà politiche del governo italiano e delle parole di fuoco del presidente tunisino Kais Saied contro i migranti sub sahariani, potrebbero quindi aver dato ordine alle organizzazioni operanti nel Sahel di dirigersi verso le Canarie. Al momento è solo un'ipotesi, ma l'andamento dei trend in Italia e in Spagna appare comunque fin troppo sovrapponibile per pensare a una casualità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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