Regna ancora l’incertezza su chi sostituirà Alon Bar come ambasciatore di Israele in Italia. Lo Stato ebraico ha infatti ritirato la nomina di Benny Kashriel dopo che il governo di Roma, stando a quanto riportato dai siti di Ynet e del Jerusalem Post, avrebbe detto di non gradire la presenza dell’esponente 72enne del Likud che, per 31 anni, è stato sindaco di Maaleh Adumin, uno dei più grandi insediamenti israeliani in Cisgiordania.
L’anziano politico è stato inoltre capo del Consiglio di Yesha, l’organizzazione che rappresenta i coloni nei territori palestinesi. "Kashriel era pronto a trasferirsi a Roma, ma l'Italia ha detto di non voler accettare un 'colono’ come ambasciatore", ha scritto il Jerusalem Post, aggiungendo che l’uomo andrà a guidare la sede diplomatica di Tel Aviv a Budapest, in Ungheria. La Farnesina, contattata dall’Adnkronos, non ha confermato il rifiuto dell’esecutivo parlando di una “decisione israeliana”. Fonti di Ynet hanno anche aggiunto che questa mattina è stato pubblicato un bando generale per la nomina del nuovo ambasciatore nel nostro Paese.
Dubbi attorno alla figura di Kashriel erano stati sollevati dalle istituzioni italiane già l’anno scorso, prima dello scoppio della guerra. L’ufficio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva comunicato a Israele che sarebbe stata una mossa più opportuna scegliere un’altra persona, preferibilmente un diplomatico di professione. Persino la comunità ebraica aveva espresso perplessità. Al tempo, fonti informate contattate dall’Ansa avevano affermato che Roma non avrebbe voluto arrivare a dover rifiutare l’accreditamento a Kashriel e si auspicava che “in un momento così delicato Israele possa mantenere rapporti sereni e distesi con l’Italia”. Il candidato ambasciatore aveva però il sostegno del ministro degli Esteri di Tel Aviv Eli Choen, convinto che “Benny contribuirà molto ai legami fra i due Paesi e agli interessi di Israele. Sono certo che la sua esperienza e le sue doti contribuiranno molto a sviluppare la cooperazione nella sicurezza, nella stabilità regionale, nonché nell’economia e nell’energia”.
Dopo il 7 ottobre, i coloni e il loro comportamento violento nei confronti dei civili palestinesi in Cisgiordania sono finiti sotto la lente di ingrandimento sia dei detrattori di Israele, sia dei suoi alleati.
A febbraio, il presidente americano Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo che consente agli Stati Uniti di sanzionare coloni, partiti politici e personalità pubbliche responsabili dirette o istigatrici di attacchi contro i palestinesi. Una mossa senza precedenti, questa, che ha scatenato l’ira delle fazioni dell’estrema destra religiosa israeliana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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