La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha dato ragione all'Italia in una serie di ricorsi aperti dalle coppie omosessuali contro lo Stato. La richiesta avanzata era quella di condannare il Paese perché non permette di trascrivere all'anagrafe gli atti di nascita legalmente riconosciuti all'estero per bambini nati usando la maternità surrogata. La stessa Corte ha preso la medesima decisione anche davanti al ricorso di una coppia eterosessuale, il che determina come discriminante è la pratica utilizzata. Se il governo Meloni viene considerato omofobo dalle coppie arcobaleno, nonostante lo stesso trattamento venga dedicato anche alle coppie eterosessuali, difficilmente la medesima accusa potrà essere mossa alla Corte di Strasburgo.
Al momento non è stata resa nota la ratio della decisione assunta ma i giudici osservano che "il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali non si è scontrato con un'impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l'opzione dell'adozione e non l'avevano utilizzata". Anche senza motivazione, l'orientamento assunto dalla Corte europea appare tra le righe nelle osservazioni dei giudici.
Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia, sottolinea che la sentenza "ribadisce la legittimità dell'Italia a rifiutare la trascrizione del rapporto di filiazione riconosciuto all'estero a causa dell'accesso a una pratica vietata nella nostra nazione. Una sentenza importante quella della Cedu che ci soddisfa in pieno, soprattutto nelle motivazioni". L'esponente del partito di Giorgia Meloni, quindi, prosegue affermando che "la possibilità di optare per l'adozione del figlio del partner che è genitore biologico non è negata perché in quel caso prevale il diritto del minore a veder mantenuto il rapporto affettivo già consolidato".
Grazia di Maggio, dello stesso partito, evidenzia come questa non sia solo una "che la legge italiana va rispettata ma che, di fatto, non c'è alcuna violazione dei diritti dei bambini che scaturisce dalla mancata registrazione automatica". Per tali ragioni, prosegue, "le critiche mosse dall'opposizione sono strumentali e mirano a creare dissenso nei confronti di una legge che ha, al contrario, solo il fine di tutelare le donne, le madri e i bambini inconsapevoli".
Intanto, Mariastella Gelmini, vicesegretaria e portavoce di Azione, ha dichiarato il suo espresso appoggio all'iniziativa di maggioranza di rendere la maternità surrogata un reato universale: "Non è frutto di libera scelta, il corpo della donna non può essere
mercificato. Coloro che non riescono ad avere figli devono avviare pratiche di adozione, su cui la politica deve velocizzare i tempi di attuazione. Dobbiamo difendere le donne e la loro vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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