“Missione finanziata con fondi federali”. La sfida di Sea-Eye al governo

A breve Sea-Eye 4 avvierà la prima missione nel Mediterraneo finanziata parzialmente dal governo tedesco con centinaia di migliaia di euro

“Missione finanziata con fondi federali”. La sfida di Sea-Eye al governo
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La nave Sea-Eye 4, dell'omonima Ong, è pronta a lasciare il porto di Burriana per una nuova missione nel Mediterraneo. Ormai è acclarato che le imbarcazioni delle Ong effettuano una turnazione quasi regolare nel bacino. Una modalità di lavoro che è cambiata rispetto al passato, sia come operatività che come area di servizio, visto che ormai le navi delle flotta civile stazionano prevalentemente davanti alle coste tunisine. Con il significativo calo delle partenze dalla Libia, è nel canale che separa il Paese arabo dall'Italia che le navi sanno di avere maggiori possibilità di recuperare barconi di migranti.

Ma quella che sta per iniziare è la prima missione si Sea-Eye che verrà "parzialmente finanziata con fondi federali". Mentre è ancora calda la discussione sull'opportunità che un Paese finanzi le operazioni dell Ong, che di default vengono in Italia a sbarcare i migranti causando potenzialmente un problema di sicurezza dello Stato, Sea-Eye sfida il governo italiano e si mette in mare annunciando che la missione che inizierà a breve dal porto di Burriana sarà resa possibile dai fondi tedeschi.

"Nel novembre 2022 il Parlamento federale tedesco decise di sostenere il soccorso civile in mare con fondi di bilancio. Il ministero degli Esteri ha messo in atto la risoluzione e approvato una richiesta di finanziamento delle missioni di salvataggio di Sea-Eye 4", spiegano dall'organizzazione, che ci tiene però a sottolineare che non c'è solo il contributo del Bundestag in questa missione, che viene finanziata anche con i fondi dei privati e dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, dalla lotteria delle Poste tedesche e con fondi delle città tedesche di Wolfsburg e Greifswald. Si configura un quadro in cui diverse istituzioni tedesche, compresa un'agenzia dell'Onu, avvallano operazioni che portano in Italia nuovi migranti.

Gordon Isler, fondatore di Sea-Eye, ha dichiarato: "Il salvataggio civile in mare di Sea-Eye è sostenuto da un'alleanza sempre più ampia. Il fatto che ora, dopo tanti anni di emergenza umanitaria alle frontiere esterne dell'Ue, il governo tedesco stia finalmente agendo e partecipando effettivamente al finanziamento di una missione di salvataggio civile in mare è un segnale politico molto importante".

Ma la discussione sull'opportunità di questi finanziamenti è aperta, anche perché il premier italiano alcuni giorni fa aveva avanzato l'idea che le navi con bandiera non italiana non dovessero più attraccare nei nostri porti ma in quello di appartenenza. Una provocazione, certo, ma anche un monito.

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