“No a Sanremo come teatro di propaganda”. Cresce il fronte anti-Zelensky

Ai tanti che si sono lamentati per la presenza di Volodymyr Zelensky si aggiunge l'Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, che ha annunciato una diffida alla Rai

“No a Sanremo come teatro di propaganda”. Cresce il fronte anti-Zelensky

Mancano due settimane all'inizio del festival di Sanremo e le polemiche sono già a entrate nel vivo. In particolare, è la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a creare maggiori malumori, in particolare modo in chi non considera il contesto del festival della musica nazionalpopolare l'occasione più adatto per ospitare il presidente della Repubblica di un Paese in guerra, aprendo conseguentemente il teatro Ariston alla politica. Ad alzare la voce contro la Rai in queste ore è l'Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, organismo iscritto al Cncu e riconosciuto dal ministero delle Imprese. L'associazione, infatti, ha annunciato formale diffida indirizzata alla Rai in cui si chiede di non consentire la partecipazione di Zelensky.

"Condividiamo l'appello lanciato oggi da una lunga schiera di intellettuali per dire no a Zelensky a Sanremo. Un festival musicale, per di più trasmesso da una rete di Stato finanziata dai cittadini che pagano il canone, non può diventare un palco politico, indipendentemente dall'aggressione subita dall'Ucraina e da chi abbia torto o ragione", fanno sapere dall'associazione. A detta dell'associazione, con la partecipazione del presidente ucraino si rischia di "trasformare l'Ariston in un teatro di propaganda dal quale chiedere più armi e interventi dello Stato a favore dell'uno o contro l'altro, contravvenendo agli obblighi del servizio pubblico che impongono alla Rai equilibrio, pluralismo e par condicio". Va comunque sottolineato che il presidente ucraino non sarà in diretta ma il suo intervento durerà una manciata di minuti e sarà registrato.

L'Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, quindi, avanza la proposta di dedicare un minuto di silenzio a tutte le vittime della guerra in Ucraina. Inoltre, l'associazione ha annunciato che "realizzerà un programma radiofonico intitolato 'Ridateci Sanremo', durante il quale interverranno personaggi famosi ed esperti a commentare le varie serate del festival e si darà spazio alla voce del pubblico con i legali che risponderanno ai dubbi dei telespettatori specie in tema di televoto".

In queste ore anche Fabio Volo si è espresso in maniera dubbiosa sulla presenza di Volodymyr Zelensky a Sanremo. "Sono cose che personalmente fatico a capire, capisco l'attenzione però mi sembra anche un po' la spettacolarizzazione di un qualcosa. Non lo so, quando poi è venuto cosa cambia?", ha detto lo scrittore intervenuto al programma radiofonico Un giorno da pecora.

Secondo Volo, infatti, l'Italia non ha bisogno di essere sensibilizzata sul tema: "Mi sembra che l'Italia non sia nel dubbio, quel che deve fare lo sta facendo, non è che uno fa una donazione dopo aver visto Zelensky a Sanremo ad esempio. Non capisco bene questa cosa".

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