Dante e cappelletti, Carlo saluta l'Italia

Tappa al museo di Byron, incontro con i ricercatori e doggy bag coi prodotti romagnoli

Dante e cappelletti, Carlo saluta l'Italia
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Eccolo, sotto il tiepido sole di Romagna, il soft power di Carlo, la diplomazia discreta che sta riavvicinando il Regno Unito alla Ue. Una sparata di medaglie appuntate sull'impeccabile completo grigio chiaro, una montagna di mani da stringere, Charles III sorride regale per le foto di rito, poi tolte le decorazioni attraversa piazza del Popolo, visita «le eccellenze del territorio» e un presidio di Slow food accompagnato da Sergio Mattarella.

Siamo a Ravenna, città simbolo, liberata nel 1945 dalle forze anglo-canadesi, Qui, dove iniziano le celebrazioni per gli 80 anni della fine dell'occupazione nazifascista, dove è sepolto Dante, dove c'è un museo Byron, dove His Majesty promette «amicizia eterna» all'Italia e agli amici europei e Mattarella si dice certo che Londra e Roma «lavoreranno insieme per la tutela dell'ordine mondiale» perché «condividono i valori della libertà e della democrazia», qui tutto si tiene: le radici, la cultura occidentale, il commercio, il sostegno all'Ucraina.

La giornata comincia con la piccola quercia proveniente dalla tenuta di Castelporziano, dono del presidente, che Carlo pianta nel giardino dell'ambasciata, a Villa Volkonsky dopo l'incontro con alcuni ricercatori sulla biodiversità. In tarda mattinata il trasferimento a Ravenna, accolti dal capo dello Stato e dal governatore Michele de Pascale. La tomba di Dante, i bambini che recitano un canto della Divina Commedia, il presidente che batte cinque con i ragazzi, l'ingresso nel tempietto. Poi la coppia reale si divide. Lui visita la basilica di San Vitale, si intrattiene con gli studenti dell'Accademia delle belle arti, completa un mosaico in suo onore inserendo l'ultimo tassello, osserva i loro lavori, chiede ad Aziz, proveniente dal Kirghizistan, «di che materiale e fatta la tua opera». Smalti, vetri, grafite.

Camilla, di bianco vestita, invece viene accompagnata al museo dedicato a Byron, sorseggia un tè con gli iscritti a una scuola di scrittura e si sofferma di fronte a un cimelio del poeta, un anello con la scritta in greco: «Magnifico».

Si ritrovano in municipio. Il sindaco Fabio Sbaragli ricorda «i numerosissimi soldati britannici che hanno trovato la morte nelle nostre terre: siamo liberi grazie a loro». Tra gli applausi della gente per strada, al termine dei discorsi Carlo, Camilla e Mattarella si affacciano al balcone del comune. Poi tutti giù in piazza, per un incontro con i rappresentanti delle zone alluvionate e un giretto tra gli stand. Camilla prova a tirare una sfoglia e a chiudere due cappelletti, il re si congratula per «la bellezza degli asparagi». A fare da Cicerone lo chef Massimo Bottura, che fa assaggiare l'abbinata parmigiano-whisky.

«La regina è stata la madrina di un mio refettorio a Londra».

Passano così cinque ore. In serata Carlo e Camilla sono già in volo, con un doggy bag pieno di specialità romagnole: culatello, anguille, olio, composta di pesca.

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